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08/02/2012
PORTE E PORTONI BLOCCATI DALLA SPESSA COLTRE BIANCA
Molti cittadini sono stati costretti ad uscire dalle finestre
 
C’è chi, per uscire di casa, ad Avigliano, ieri mattina ha dovuto utilizzare le finestre. Il freddo siberiano e le eccezionali nevicate che nei giorni scorsi hanno flagellato tutta l’Italia sono arrivati a colpire duramente i centri dell’entroterra potentino. Una delle zone maggiormente colpite è stata proprio la cittadina alle porte del capoluogo e le sue numerose contrade, Sassano e Moccaro in primis, dove ai disagi per l’essere rimasti isolati, si sono uniti quelli di un black out elettrico, che oltre alla corrente, ha lasciato al freddo e senza acqua calda gli abitanti. Difficoltose le operazioni di ripristino della rete da parte dei tecnici dell’Enel per l’impercorribilità delle strade di accesso, con la neve che in alcuni tratti di strada superava il metro di altezza e il forte vento che accumulava vorticosamente i soffici fiocchi bianchi e impediva la visibilità, rendendo vano ogni tentativo di sgombero da parte dei mezzi di soccorso. Alcune strade sono state liberate solo nel tardo pomeriggio dai mezzi della provincia e del comune. Diversi problemi anche nel centro cittadino, con le stesse strade principali difficilmente transitabili anche alle auto con pneumatici da neve e catene montati contemporaneamente, mentre i pedoni dovevano scegliere se affondare i passi sino al ginocchio nell’alta e soffice neve o su uno spesso strato ghiacciato ai cigli delle strade. Tantissime le abitazioni con i portoni d’accesso bloccati e i cittadini che con pale e olio di gomito hanno collaborato con l’amministrazione per aprire varchi. Particolarmente critica la situazione nella zona della Collina dell’Angelo, dove alcuni hanno dovuto scavare vere e proprie gallerie per poter uscire dalle proprie case. «A centro strada – ci racconta una giovane residente della zona – il metro, affondato nella neve, segnava 90 cm. Più giù non andava perché sull’asfalto c’era uno spesso strato di ghiaccio». Suggestiva l’immagine di piazza Gianturco completamente sommersa da una coltre bianca che superava le spalliere delle panchine, mentre il monumento dedicato allo statista, coperto per ben un terzo, svettava su tutto. Intanto le segnalazioni, soprattutto di anziani che abitano nel centro storico, impossibilitati ad approvvigionarsi dei beni di prima necessità, si sono susseguite per tutta la giornata. Pochi i temerari usciti per le strade, con la maggior parte dei cittadini rintanati nelle proprie case, complice la chiusura delle scuole. Pochissimi anche coloro che hanno provato, non sempre riuscendoci, a recarsi al lavoro nel capoluogo utilizzando il treno, in quanto, nelle prime ore di ieri mattina, diverse corse hanno subito cancellazioni e ritardi, «principalmente dovuti agli scambi ghiacciati della linea delle ferrovie dello stato ad Avigliano scalo». Molte anche le attività commerciali che non hanno alzato le saracinesche. Silenzio irreale e immagini d’altri tempi. Come neve d’altri tempi quella di questo gelido febbraio 2012 che ricorda quella raccontata dagli anziani, memori di quando, per uscire di casa, dovevano ingegnarsi con tunnel e gallerie. La situazione di vera e propria emergenza si respirava nella casa municipale, dove il sindaco, gli assessori e i dirigenti dell’ufficio tecnico avevano messo in piedi una vera e propria “unità di crisi” per monitorare e coordinare il piano neve che, l’eccezionalità delle precipitazioni, ha fatto implodere. «Abbiamo 8 mezzi del comune impegnati in varie zone nel tentativo di liberare frazioni e casolari isolati – ci ha spiegato il sindaco Summa. Stiamo tentando di far rimanere percorribili le strade principali, ma la neve che continua a cadere senza tregua in grandi quantità, complice il vento, la fa riaccumulare velocemente». E le avverse previsioni non promettono nulla di buono.
 
Sandra Guglielmi
fonte LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
categoria: DA CLASSIFICARE
 

I COMMENTI DEI VISITATORI
Franco Della Fonte da Avigliano | 09/02/2012 - 08:40
 
Una volta, ma forse tanto tempo fa, quando non c'erano i bobcat ed eravamo sprovvisti di spartineve erano i volontari a spalare in posti non accessibili ai mezzi, ma forse erano altri tempi, d'inverno non c'erano i GRILLI
 
carmine ferrara da avigliano | 12/02/2012 - 20:41
 
io credo che è mancato il senso civico degli aviglianesi, ho vissuto tantissimi anni nel centro storico e spalare la neve era un dovere e anche un piacere, ora invece ho l'impressione che si augura l'emergenza per speculare, forse qualcuno ha pure ragione di farlo, ma tantissimi altri invece di commentare per strada, potrebbero mettere a disposizione le loro braccia, specie davanti alla loro porta di casa