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14/01/2009
VENTICINQUE GIORNI PER RICEVERE UNA RACCOMANDATA
La denuncia di Vincenzo Mancusi.
 
AVIGLIANO – Non ci pensa due volte il segretario regionale del Movimento Sociale Fiamma-Tricolore Vincenzo Mancusi a “ denunciare “ le lacune del sistema postale italiano. Sembra incredibile ma è così.Una raccomandata – tra l’altro assicurata – partita dalla sede del Parlamento Europeo di Strasburgo e inviata dallo stesso il 18 dicembre del 2008, giunge in Italia – e precisamente ad Avigliano – il 13 gennaio 2009.Non ci sta il segretario, è incredulo e stupito quando dice: “ una raccomandata ci impiega due, al massimo tre giorni per raggiungere la destinazione, ma non ben venticinque “. Il problema esposto da Mancusi, purtroppo non è l’unico, infatti sono molti gli italiani accumunati allo stesso problema. Lo scopo del gruppo Poste Italiane in realtà, dovrebbe essere quello di diventare un’ azienda ad alto valore aggiunto soddisfacendo le specifiche necessità della proria clientela. I clienti “soddisfatti”, invece sono pochi e Mancusi non rientra tra questi. Ma non è tutto. E così il segretario del Movimento Sociale esprime le sue perplessità riguardo alla presenza numerosa degli uffici postali presenti nel territorio aviglianese. Avigliano conta all’incirca 12.000 abitanti e ben cinque uffici postali. L’ufficio di Avigliano centro – sede centrale delle Poste Italiane – Castelagopesole, Possidente, Sant’Angelo di Avigliano e Piano San Nicola.Secondo il segretario Mancusi “ gli uffici periferici di Castelagopesole, Possidente, Sant’Angelo di Avigliano e Piano San Nicola e l’ ufficio centrale sono quelli più affollati nello stesso tempo carenti di personale.Tranne quello di Sant’Angelo, che non si caratterizza per un notevole afflusso di gente, e al proprio interno dispone di un solo dipendente che si occupa dell’ordinaria amministrazione.Secondo Mancusi questo è l’ennesimo esempio di spreco, e spiega anche il perché.L’ idea del segretario regionale del Movimento Sociale, sarebbe quella di accorpare l’ufficio di Sant’Angelo con quello di San Nicola.Visto che l’ufficio di Sant’Angelo – dice – non viene adeguatamente sfruttato dalla popolazione, e considerato che, la zona in questione non è fornita da esercizi commerciali e quindi non è affollata, ritengo che la soluzione più idonea sarebbe quella di accorparlo a Piano San Nicola, che tra l’altro è una zona che vede la presenza di esercizi commerciali di vario tipo.Questa è la proposta di Mancusi, una proposta diretta a diminuire lo spreco e a far si che le risorse presenti vengano impiegate, e anche bene.
 
Simona Grieco
fonte IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA
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