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08/08/2010
NO ALLA VENDITA DEL TITOLO. ESPLODE LA RABBIA DELLA GENTE.
Calcio. Ore di fibrillazione ad Avigliano dopo la notizia della cessione.
 
L’Avigliano calcio, militante nei tornei regionali dal 1927, potrebbe diventare potentino. Sono ore di fibrillazione, tra riunioni dei dirigenti con gli amministratori e tifosi che cercano di organizzare proteste e raccolte fondi, nella cittadina gianturchiana per la notizia della cessione del titolo all’Asd Viviani. L’accordo, sinora solo verbale, dovrebbe essere ratificato lunedì, termine ultimo per effettuare l’iscrizione ed il primo versamento, pena l’esclusione dal campionato. L’amarezza per una scelta presa dalla ristretta cerchia della dirigenza, senza coinvolgere, a nessun grado e titolo, la comunità è palpabile nella cittadina, nonostante non manchino i mea culpa sull’indif ferenza che spesso la comunità ha dimostrato nei confronti della squadra. «L’Avigliano – spiega Bartolomeo Filadelfia, allenatore della compagine granata – è da anni in mano a tre persone , che da sole hanno sopportato l’onere di portare avanti il discorso calci stico. Ora sono stanchi dell’isolamento e credo questa sia la causa che ha fatto prendere loro in seria considerazione la proposta potentina. Speriamo che qualcosa si smuova in queste ore e ci siano ancora margini di recupero». Anche il sindaco Vito Summa è profondamente rammaricato per la scelta della dirigenza. «Ho appreso solo ieri la notizia – dichiara – e pur comprendendo le difficoltà di chi per anni ha avuto il merito di portare avanti il calcio aviglianese, credo che si sarebbe dovuta affrontare per tempo la questione, rendendo partecipi cittadini ed amministratori. Forse avremmo potuto trovare soluzioni differenti». «Non conosco l’attuale situazione societaria – afferma Angela Galasso - ma in ogni caso cedere la società al Potenza è negativo per la comunità. Dopo Pretura, Collegio e Casa circondariale, ora è la volta del calcio. Cosa resterà ad Avigliano?». «Sono fortemente rammaricato – dice Donato Sordetti - dalla notizia della cessione del titolo che comporterà la scomparsa di una società con ben 83 anni di storia e 4 coppe regionali. Lo trovo assurdo e vergognoso. Spero che sino all'ultimo la società decida di retrocedere da questo proposito». «Credo che gli imprenditori sportivi potentini – dichiara Danilo Turi - abbiano già dimostrato quello di cui sono capaci. Auspico una rinascita del calcio aviglianese con una squadra piena di ragazzi che giocano per passione e non per soldi. Non importa se in eccellenza o in serie minori».«Questa vicenda è la conseguenza della persistenza di un atteggiamento apatico verso tutte le iniziative sociali – sbotta Carmine Ferrara. Il presidente Guglielmi, circondato dall' indifferenza, è riuscito in questi anni, a costo di notevoli sacrifici, a tenere in vita il calcio in Avigliano. Non è solo una questione di campanile: l'Avigliano calcio va considerato anche nell'aspetto sociale in questa fase delicata per la comunità aviglianese che cerca di arginare il fenomeno delle devianze giovanili. Ecco perché occorre uno scatto di orgoglio per evitare che il prestigioso titolo granata si trasferisca a Potenza».
 
Sandra Guglielmi
fonte LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
categoria: DA CLASSIFICARE