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13/11/2015
TRANS E PROSTITUTE: SCOPERTO UN FIORENTE MERCATO DI INCONTRI SESSUALI
Ai domiciliari un 40enne di Ruoti e la sua compagna di origine
 
POTENZA - Avrebbero messo in piedi un “fiorente mercato” di prostitute e transessuali, pianificando dagli annunci su internet all’incontro vero e proprio le prestazioni sessuali a pagamento che venivano offerte in diversi appartamenti del centro storico di Potenza e di altri quartieri del capoluogo. Con l’accusa di concorso in sfruttamento della prostituzione Antonio Scavone, 40enne di Ruoti e la sua compagna, Mosquea Jiminez Milagros, 38enne di origine dominicana sono finiti agli arresti domiciliari. Le misure cautelari disposte dal gip del tribunale di Potenza sono arrivate al culmine delle indagini coordinate dalla Procura del capoluogo e condotte dal personale della Polizia di Stato. I due avrebbero concesso alle ragazze ed ai transessuali la possibilità di prostituirsi all’interno di diversi appartamenti nella loro disponibilità, in cambio di 50 euro al giorno. L’ordinanza cautelare rappresenta l’epilogo di una complessa attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Potenza, che ha consentito di individuare e smantellare un fiorente mercato della prostituzione nel capoluogo lucano, alimentato dallo sfruttamento di numerose donne e transessuali di origine straniera, prevalentemente di provenienza sudamericana e dedite all’attività di meretricio. Operatrici sessuali alle quali lo Scavone e la Mosquea (quale sua compagna di vita ed ella stessa dedita all’attività di prostituzione) hanno fornito indispensabili supporti logistici agevolandone l’attività (indicazioni sui mezzi di trasporto da utilizzare e sui collegamenti per raggiungere Potenza, sui prezzi di mercato (50 euro) praticati usualmente in zona e sulle propensioni sessuali dei potentini; pubblicazione per loro conto di annunci sessuali su specifici siti internet, ecc.). I due indagati disponevano di un nutrito numero di alloggi, locati (di fatto e spesso senza il relativo contratto scritto o comunque avvalendosi di locatari prestanome) in diverse zone del centro abitato del capoluogo (Via Mazzini, Vico Romaniello, V.le Marconi, Vico Pontolillo, ecc.), al cui interno i due collocavano le prostitute appena giunte in Basilicata, dietro lauto compenso (50 euro al giorno). La Mosquea è arrivata a vantarsi con altra sua connazionale di riuscire a guadagnare oltre 4.000 euro al mese. L’attività si è basata sulle dichiarazioni rese da alcune delle donne straniere occupanti gli appartamenti e dedite, per loro stessa ammissione, all’esercizio della prostituzione, nonché su una capillare attività di osservazione effettuata dal personale della Squadra Mobile relativamente agli ingressi e presenze di avventori negli stabili interessati dal fenomeno, oltre che nei controlli ed accessi all’interno degli stessi appartamenti. Le indagini sono partite dopo una prima attività di controllo effettuata il 4 novembre dello scorso anno presso un’abitazione di via Mazzini, dopo che varie segnalazioni erano arrivante in Questura proprio in relazione allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione presso appartamenti privati.
 
Fabrizio Di Vito
fonte LA NUOVA DEL SUD
categoria: CRONACA