AVIGLIANO CITTA' DELLA PACE, VOTATO ORDINE DEL GIORNO SULLE GUERRE DEL MONDO
Si parla molto- purtroppo - di conflitti e guerre nel mondo, ogni giorno sui media sentiamo notizie provenienti dall’Iraq, dall’ Afghanistan, dalla Siria o dall’Ucraina. Uccisioni, rapimenti, scontri, stragi; eppure è anche difficile per chi non è del settore seguire questa scia di sangue, che è molto più tragicamente estesa di quello che possiamo seguire ed avere notizie: sono tanti tra veri conflitti e molti movimenti separatisti, che in ogni caso mietono vittime innocenti. Qualche cifra: AFRICA: (26 Stati e 158 tra milizie-guerrigliere, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti) : Punti Caldi, Mali (guerra contro i tuareg e militanti islamici), Nigeria (guerra contro i militanti islamici), Repubblica Centrafricana (guerra civile), Repubblica Democratica del Congo (guerra contro i gruppi ribelli), Somalia (guerra contro i militanti islamici), Sudan (guerra contro i gruppi ribelli), Sud Sudan (guerra civile).
ASIA: (16 Stati e 133 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti)Punti Caldi: Afghanistan (guerra contro i militanti islamici), Birmania-Myanmar (guerra contro i gruppi ribelli), Filippine (guerra contro i militanti islamici), Pakistan (guerra contro i militanti islamici), Thailandia (colpo di Stato dell’esercito Maggio 2014)
EUROPA:
(9 Stati e 71 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti)
Punti Caldi: Cecenia (guerra contro i militanti islamici), Daghestan (guerra contro i militanti islamici), Ucraina (Secessione dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk e dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk)
MEDIO ORIENTE:
(8 Stati e 180 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici coinvolti)
Punti Caldi: Iraq (guerra contro i militanti islamici dello Stato Islamico), Israele (guerra contro i militanti islamici nella Striscia di Gaza), Siria (guerra civile), Yemen (guerra contro e tra i militanti islamici)
E’ un dato solo parziale, sono 59 stati coinvolti in una vasta area del globo terreste, di molti di essi se ne parla solo su riviste o siti specializzati, il resto è nell’oblio della grande opinione pubblica. E su questo scottante argomento è intervenuto il consigliere ed assessore comunale di Avigliano Vito Lucia con un ordine del giorno presentato in Consiglio Comunale il giorno 9 settembre. Una iniziativa certo simbolica ma importantissima poiché focalizza l’attenzione su questi troppo spesso dimenticati conflitti e sensibilizza l’opinione pubblica a non dimenticare ed attivarsi in ogni modo possibile,con i propri mezzi siano pur limitati. Insomma Avigliano Città della Pace e della Solidarietà grazie a questa iniziativa istituzionale di Vito Lucia, un ordine del giorno che è stato inviato anche al Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, al Segretario Generale dell’ONU Ban Kim Monn ed al Presidente del Consiglio Italiano Matteo Renzi.
Abbiamo fatto alcune domande all’assessore vito Lucia
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Assessore Lucia, come è nata questa sua iniziativa?
La richiesta di inserimento dell’ordine del giorno nel consiglio comunale nasce dalla impossibilità di assistere attoniti e impotenti al massacro di bambini, donne e uomini che si consuma continuamente in ogni angolo del mondo. Un gravissimo problema che ci preoccupa e ci coinvolge personalmente.
2-
Un ordine del giorno di profonda sensibilità e alto valore ideale, come è stata la discussione nel Consiglio Comunale di Avigliano?
La discussione è stata molto partecipata e il Consiglio Comunale per quanto consapevole del fatto che poco può fare per la risoluzione di problematiche come questa, ha condiviso l’importanza di non dovere tacere in un frangente come questo. E, come già avvenuto in altre circostanze, ha contribuito a migliorare la discussione portandola al livello di sensibilità propria della comunità che rappresentiamo.
3-
Certo- ideali a parte- la Città di Avigliano e la comunità aviglianese nulla possono per la risoluzione dei conflitti; ci mancherebbe. Ma ha sempre dimostrato sensibilità e generosità nei problemi sociali. E’ una comunità che per esempio dona molto anche economicamente alle associazioni di volontariato e No Profit. Che altro si potrebbe fare?
Lavorare sul piano della sensibilizzazione culturale attraverso le scuole e le associazioni per evitare che la nostra comunità si lasci travolgere dalla logica secondo cui le scorciatoie della forza delle armi e della violenza sono i percorsi più celeri ed efficaci per regolare i rapporti conflittuali tra i popoli o per debellare violenze e terrorismi. Si tratta di una logica immorale ed inefficace a spirale esponenziale, un percorso senza ritorno.