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30/06/2014
IORNE PE IORNE, L'ALMANACCO DELLA NAZIONE AVIGLIANESE
23 anni di pubblicazione ininterrotta, da un’idea di Mariangela Claps, Vitina Gerardi e la mai dimenticata Mariluccia Viggiano del circolo Anspi
 
“ng era na vota ricch bbuon ng er, lu tiemb andich ca r mammahrann att’zzarn ru fuoch a la vrascer’ bella pariata p’ assuquà gli pann chiamarn attuor nagasa mbart ser’ gli n’put ca stacer scuccuann” la voce di Federica D’Andrea,cadenzata con i suoni originali e con i ritmi ora aspri ora musicali dell’antica parlata degli aviglianesi, recitando il prologo del “Poema r’ la Terra “ di Pasquale Pace ha dato il lancio ad una serata dove cultura e tradizione, musica e poesia, ricordi di un tempo mescolati all’odierno si sono amalgamati nel parlare di dialetto e di aviglianese, anzi della lingua della Nazione Aviglianese. Una serata per presentare “Iorne Pe Iorne” , l’almanacco aviglianese, un autentico “Zibaldone” scadenzato “giorno per giorno”, al lento trascorrere dei mesi anzi r’ scennare, frebbare, marze, abbrile, masce, cerasale, metetore, auste. Settembre, attruffe, nda semiende,nde Natale, accompagna in un viaggio a ritroso nella più pura e genuina cultura aviglianese attraverso aneddoti, fotografie storiche, poesie, ricordi di personaggi che hanno segnato la vita della comunità ed ancora proverbi, aneddoti, preghiere della nonna, soprannomi, la descrizione di antichi giochi, mestieri e ricette dell’antica tradizione, sia in vernacolo che in lingua italiana. Anche suggellando il ricordo di canti che ormai non si cantano più, correndo il pericolo dell’oblio come “San Linarde ohi ri la Puglia Chiana”, dedicato a San Leonardo di Noblac per quasi 800 anni patrono di Avigliano, dai tempi dei normanni e di Boemondo D’Altavilla sino al 1800 inoltrato.Ma Iorne pe Iorne è qualcosa di più, ha una valenza culturale di straordinaria importanza, sia per “salvaguardare e valorizzare il ricco patrimonio culturale della nostra amata “Terra” aviglianese” - come ricorda Vitina Gerardi presidente del circolo Anspi Don Mimì Mecca- e suscitare nelle nuove generazioni un rinnovato interesse verso di esso, prima che il tempo ne vanifichi il ricordo; che per la continuità di questo piccolo gioiello editoriale, ben 23 anni; quasi ala Dumas,che allieta le giornate di tanti aviglianesi anche emigrati e di tanti cultori delle tradizioni folk. Nata 23 anni fa, nel lontano nel 1992 da un’idea di Mariangela Claps, Vitina Gerardi e la mai dimenticata Mariluccia Viggiano del circolo Anspi “Don Mimì Mecca” di Avigliano con l’intenzione di tenere alta l'attenzione sulla cultura aviglianese e il suo dialetto; senza dubbio ci sono egregiamente riusciti. E questa nuova edizione 2014 con il tema “Tempo di altre Memorie e Memoria di altri Tempi”, dalla raffinata veste grafica curata da Michele Nella ha fatto un ulteriore passo in avanti, immergendosi nella virtualità ”, Nell’era di internet, dei social network, i dialetti possono ancora considerarsi strumenti utili a rinsaldare i vincoli di appartenenza alla propria comunità d’origine. Gli aviglianesi come gli italiani del terzo Millennio - continua la Gerardi - sanno parlare l’italiano ma desiderano esprimersi nuovamente in dialetto, per riappropriarsi dell’antica parlata dei propri avi, considerandola una risorsa non trascurabile per scoprire l’identità culturale della propria comunità”, ed anche la pagina facebook www.facebook.com/pages/IUÒRNe-Pe-IUÒRNe-Almanacco-Aviglianese .
“Iorne Pe Iorne” è stato presentato pubblicamente nel domenicano chiostro del Palazzo di Città, con una sobria ma interessante iniziativa coordinata dalla giornalista Grazia Pastore, con la partecipazione del Sindaco di Avigliano Vito Summa, dell'Assessore comunale alla Cultura Anna D'Andrea,di Vita Gerardi Presidente del Circolo Giovanile ANSPI “Don Mimì Mecca” di Avigliano, oltre agli interventi di Leonardo Claps, Docente a contratto di Antropologia Culturale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha offerto un contributo culturale riguardante proverbi e giochi nella tradizione lucana e di Patrizia Del Puente, Docente di Glottologia e Linguistica all'Università degli Studi della Basilicata.Tra un intervento e l'altro, le poesie recitate Federica D'Andrea dottoranda in Linguistica, e Antonio Sileo socio del Circolo oltre che da Mia Bochicchio e Donato Imbrenda, , con intermezzi musicali della tradizione aviglianese del gruppo “Acustica Avilia” che negli anni novanta prima del “fenomeno taranta” diedero un originale contributo con la rivisitazione di canzoni popolari sia aviglianesi che lucane. Ma quale è il rapporto tra giovani generazioni e il vernacolo? A questo quesito ha risposto la professoressa del Puente grazie alle sue ricerche effettuate sul campo. Il dialetto anzi la lingua aviglianese, la lingua del cuore come la definisce ormai è poco parlata dai giovani, circa il 37 % lo utilizza ed - fatto importante- lo ha appreso dai nonni. I motivi sono tanti, tra cui l’influenza della televisione che propone un registro linguistico spesso ibrido tra la lingua italiana e qualche dialetto. Che le lingue si evolvano e qualcuna muore è un dato storico e fisiologico, ma è un errore non preservare il vernacolo, lingua della tradizione, lingua dell’identità culturale, lingua del’”anima di un popolo”.
E l’aviglianese può correre questo pericolo, soprattutto quando non vi saranno più le generazioni che lo hanno imparato da piccoli, che lo parlavano a casa, che lo utilizzavano come prima “lingua”: forse nel giro di 3 o 4 generazioni questo può avvenire. Già adesso come evidenzia la Del Puente l’aviglianese delle nuove generazioni si sta impoverendo sia nell’uso di vocaboli ormai in disuso nella quotidianità - segno anche dei tempi che cambiano certo- ma soprattutto si sta perdendo la genuinità e le caratteristiche fonetiche come per la pronuncia della doppia “dd che contraddistinguono la Nazione Aviglianese ormai diventate semplici dd ee non retroflesse. Quindi un appello dell’ accademica dell’Università di Basilicata a salvaguardare, preservare, conservare e perché no a studiare la lingua aviglianese con un lavoro congiunto tra istituzioni, circoli e suole. Un appello che ha trovato l’unanimità dei consensi dei presenti; compreso il primo cittadino Summa e l’assessore D’Andrea.
 
Leonardo Pisani
fonte GIORNALELUCANO.COM
categoria: ARTE E CULTURA