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12/01/2014
UN ACCORDO RESUSCITATO
Troppi servi della vergogna
 
C'era un accordo pre-elettorale sulle poltrone: mi candido, porto i voti, vengo eletto e, quindi, pretendo. Questo adagio di saggezza di vecchia politica riassume le ragioni del seguente documento, con un avvertimento: prima di entrare nel dettaglio, provate a leggerlo, facendo particolare attenzione all’uso di entrambe le forme del condizionale, presente e passato, e capirete che, per loro, la lingua, in particolare la grammatica, è un optional. La garanzia per il comandante Benedetto: “ Il candidato presidente constatato la volontà delle due forze politiche, viste le sue prerogative, si impegna a che, in caso di assenza nella lista regionale del presidente del candidato alle ‘primarie’ per C.D., quest’ultimo farà parte della giunta regionale costituenda, a riconoscimento dell’importanza della presenza dello stesso e di C.D. nella coalizione. In caso di rinuncia espressa del candidato alle ‘primarie’ per C.D. il rappresentante del partito in giunta sarà indicato dal presidente Bruno Tabacci. Il seguente documento sebbene riservato può essere reso pubblico in caso di mancato rispetto dell’accordo. Potenza, 17.10.2013 L.C.S. dott. Marcello Pittella, dott. Vito De Filippo, dott. Giuseppe Bicchielli, Nicola Benedetto, on Roberto Speranza per condivisione dell’accordo politico.” Il commento politico, a questo obbrobrio, si può sintetizzare con questo pensiero del magistrato Paolo Borsellino, riportato nel libro “I complici” di Lirio Abbate e Peter Gomez: “Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo.”. Le categorie di appartenenza di costoro è dei venditori di fumo. No, non parlo dei pushers che popolano le nostre città, ma dei nostri politici. Come si può definire diversamente chi, con i problemi che ha la Basilicata, vara accordi come questi? La promessa è un obbligo deliberato della propria fede, contratto con altra persona, in merito a cosa lecita e possibile. Se la promessa si fa a parole con cui uno chiede, e l’altro promette, si chiama stipulazione. Il caotico bombardamento di accordi “sottobanco” serve a confonderci le idee e a impedirci di distinguere i fatti dalla "fuffa". Di questo, Marcello Pittella è consapevole e la strategia del “tanto peggio tanto meglio” sta riuscendo in modo ineccepibile, sotto gli occhi dei lucani inebetiti e increduli. Chapeau!
 
Enzo Claps
fonte AVIGLIANONLINE.EU
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