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18/11/2010
AD AVIGLIANO SALTATI GLI AMPLIAMENTI EDILIZI
Immobilismo e approssimazione del centro sinistra
 
Constatiamo quotidianamente gli effetti dell'immobilismo e l'approssimazione che il centro sinistra aviglianese ha avuto e continua ad avere nell'amministrare il Comune di Avigliano, infatti vengono a galla numerose situazioni tanto imbarazzanti quanto negative per la comunità Aviglianese. Come ormai noto a tutti, il blocco delle attività edilizie dovuto ai ritardi nella redazione del Regolamento Urbanistico mette quotidianamente in ginocchio l'economia della comunità aviglianese, purtroppo legata a un settore terziario sempre più in crisi, dove artigiani e piccole imprese edili si vedono ridurre drasticamente giorno dopo giorno il lavoro. In contemporanea a tutto questo, si riscontra il disagio di alcuni cittadini che vorrebbero effettuare alcuni miglioramenti ai propri immobili, ma vengono impediti dal blocco dell'edilizia e da strumenti urbanistici e regolamenti datati, concepiti qualche decennio fà, che non rispondono all'evoluzione delle esigenze dei cittadini. Il risultato è che non si permette di poter mettere in circolo qualche euro per risollevare l'economia locale e si impedisce di fatto l'esecuzione di alcuni interventi agli immobili rendendo questi più consoni alle esigenze dei cittadini. In questa situazione statica e stagnante in cui versa la nostra comunità, senza ironia mi viene da pensare meno male che Silvio c'è. Si perché proprio il Governo Berlusconi ha varato la legge nazionale "Piano Casa" che permetteva degli ampliamenti agli immobili ad uso abitativo in deroga ai regolamenti vigenti nei vari comuni. Questa legge è stata recepita dalla Regione Basilicata con la legge regionale n. 25 del 07/08/2009. Il Comune di Avigliano con la Delibera del Consiglio Comunale n. 42 del 05/11/2009 di fatto chiede alcune deroghe all'art. 6 della suddetta legge per poter portare al 30% il limite massimo di ampliamento della superficie complessiva ed incrementare il limite massimo di superficie complessiva a 300 mq per edifici residenziali monofamiliari e 600 mq per gli edifici residenziali bifamiliari. Obiettivi questi ultimi legittimi e condivisibili, infatti a riguardo il Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata non ha avuto nulla da eccepire. I problemi sono sorti quando il Comune di Avigliano insieme ai precedenti obiettivi ha chiesto di poter estendere l'applicazione della L.R. 25/2009 alle zone A e B della Frazione di lagopesole e alle zone A ubicate nel centro urbano di Avigliano, di fatto il centro storico. Ci si è dimenticati purtroppo che la stessa legge 25/2009 all'art. 6 comma 4 diceva chiaramente che gli ampliamenti previsti dalla legge regionale erano esclusi per gli edifici residenziali ubicati in aree dichiarate di interesse pubblico ai sensi dell'art.136 del D. Lgs. N. 42/2004, esattamente il caso del centro storico di Lagopesole. Inoltre per quanto riguarda il centro storico di Avigliano centro ci si è dimenticato di individuare gli edifici a cui estendere le opportunità della legge regionale 25/2009, come la stessa legge chiaramente indicava ai comuni. Il Risultato è che il Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata ha di fatto parzialmente rigettato la D. C. n. 42 del 05/11/2009. A questo punto mi sovviene il dubbio se la scorsa amministrazione all'atto della deliberazione ha letto la legge, in quanto non è possibile chiedere modifiche che vengono chiaramente vietate dalla legge stessa. Ma l'aspetto ancora più grave è che il Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata, ha inviato una nota al Comune di Avigliano protocollata in data 17/02/2010, con la quale venivano indicate le eventuali modifiche alla Delibera del Consiglio n. 42 del 05/11/2009 che bisognava apportare. In pratica l'eliminazione delle zone A e B della Frazione di Lagopesole e l'indicazione puntuale degli edifici o gruppi di edifici a cui estendere l'applicazione della Legge Regionale 25/2009. Per il resto il Comune di Avigliano aveva la possibilità di poter effettuare ampliamenti fino al 30% della superficie complessiva. Dal 17/02/2010 il Comune di Avigliano non ha minimamente pensato di apportare modifiche alla D. C. 42 del 05/11/2009, fino al consiglio comunale dell'11/11/2010, dove dopo 9 mesi di assoluta indifferenza si decide solamente di annullare la delibera 42, senza apportare le modifiche richieste dal Dipartimento della Regione Basilicata e senza di fatto poter far effettuare ampliamenti del 30%. Tenendo presente che la legge regionale 25/2009 ha una validità temporale di 24 mesi, possiamo sostenere che di fatto ci siamo giocati la possibilità di poter effettuare gli ampliamenti del 30%. Un altro caso che testimonia con quale approssimazione viene amministrato il nostro Comune. Vincenzo Claps (Consigliere comunale PdL - Comune di Avigliano)
 
Vincenzo Claps
fonte LA NUOVA DEL SUD
categoria: DA CLASSIFICARE