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03/03/2010
LA BASILICATA TORNI AD ESSERE VISTA COME LA PORTA DI PASSAGGIO DEL MEDITERRANEO
Seminario organizzato dall’associazione culturale Centro Studi Politeia, nella Sala Claps di Avigliano.
 
Avigliano - Si è tenuto sabato il seminario di studio “I programmi di cooperazione Territoriale dell’UE e la collocazione della Basilicata nel Mediterraneo”, organizzato dall’associazione culturale Centro Studi Politeia, nella Sala Claps di Avigliano. Il seminario rappresenta lo step intermedio di un percorso iniziato nel 2007 con un primo convegno, e preparatorio al futuro dibattito sui fondi strutturali dell’Unione Europea post 2013. Dopo i saluti del Presidente dell’associazione, Gerardo Coviello, che si è soffermato sull’importanza e la grande attualità del tema in discussione, la vicepresidente Katia Mancusi, nella sua breve introduzione, ha sottolineato la necessità di una nuova riflessione sulla posizione strategica del Mezzogiorno nel Mediterraneo, sostenendo che è fondamentale ripensare alla Basilicata come porta di passaggio. Il relatore Antonio Bonetti, ricercatore esperto di politiche comunitarie, parlando dei programmi di cooperazione territoriale nel ciclo finanziario 2007-2013 dell’U E, ha chiarito che con il Trattato di Lisbona, il processo di integrazione europea e la politica di coesione si sono ulteriormente rafforzati, determinando l’incremento delle dimensioni territoriali del mercato unico e l’ampliamento delle politiche comunitarie. Vincenzo Trivigno, coordinatore delle attività di internazionalizzazione della Regione Basilicata, ha spiegato che la nostra Regione è partita con i programmi di collaborazione territoriale nel 2000, uscendo finalmente dall’isolamento e iniziando un confronto europeo nello sviluppo delle reti partenariali con il coinvolgimento dei Comuni, delle Province, dei centri di eccellenza e dell’Università. Ha concluso i lavori del seminario, il Direttore Generale del Dipartimento Formazione della Regione Basilicata, Maria Teresa Lavieri, secondo la quale il futuro della Basilicata sta nel continuare a lavorare sui progetti europei con particolare attenzione al Welfare, alle politiche di inclusione, alla creatività, alle politiche strutturali, puntando sempre di più su un sistema europeo di certificazione delle competenze da inserire in un libretto formativo personale, valido in tutta Europa.Durante l’incontro è stato distribuito un working paper dal titolo: “Finalità e struttura del bilancio dell’Unione Europea”, a cura di Antonio Bonetti, edito dal Centro Studi Politeia, una guida per tutti coloro che cercano di interpretare il proprio territorio tenendo conto delle prospettive europee.
 
Valeria Giordano
fonte LA NUOVA DEL SUD
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