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11/08/2010
TEMPI DURI PER I GATTI AVIGLIANESI
La carcassa di un felino rimasta all'aria aperta per 10 giorni in pieno centro strorico
 
Se per il miglior amico dell’uomo, l’amministrazione comunale ha provveduto ad attrezzare un comodo canile per ospitarli, per i gatti aviglianesi è vita dura invece. Pur se da millenni danno compagnia al genere umano, forse per l’indole libertaria e auto sufficiente, sono quasi dimenticati dalla pubblica amministrazione, specie, quando passano a miglior vita. Come è capitato ad un grazioso felino rosso, che preso da malore ha esalato gli ultimi respiri presso la rinascimentale dimora della Famiglia Masi, del resto sono animali nobili ed eleganti. Però se nell’antico Egitto erano venerati, nell’Avigliano del III millennio non hanno diritto neanche a sepoltura, infatti, la salma è rimasta all’aria aperta per circa 10 giorni, abbandonata alla naturale decomposizione, nonostante fosse stato avvisato l’ufficio competente. Qualche anima pia, forse impietosita dalla spoglie mortali del felino, molto più probabilmente per attenuare lo sgradevole odore di putrefazione, ha offerto un simulacro funebre al felino estinto con calce idrata, naturale disinfettante usato nei periodi di epidemie da anno 1000 D.C., dopo tutto si trovava proprio nel cuore dell’antica cittadella del basso medio evo. Finalmente poi la tomba felina è stata trasportata in qualche luogo più consono e qualche abitante del quartiere sostiene anche più salubre, più pulito e meno ricoperto di erbacce come il centro storico di Avigliano.
 
Leonardo Pisani
fonte LA NUOVA DEL SUD
categoria: DA CLASSIFICARE
 

I COMMENTI DEI VISITATORI
Cleopatra D' Egitto da Alessandria | 12/08/2010 - 16:47
 
Bravo Leonardo, che impari questo popolo aviglianese.