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26/07/2010
MEDITARE IN MOVIMENTO. AVIGLIANO COME LA CINA
merito del maestro Pace che insegna la tecnica del "Tai Chi Chuan"
 
Pechino? Poteva sembrare di essere in Cina, dove ogni mattina si ha l’abitudine di praticare il kung fu con i suoi mille stili e scuole all’aperto ma il barocchetto seicentesco e gli antichi alberi portavano alla realtà, però la villa del monastero per un attimo sembrava un ritrovo shaolin. Merito delle lezioni all’aperto del maestro Giovanni Pace, anzi sifù ( maestro in cinese) di tai chi chuan, l’arte marziale cinese che può essere considerata una meditazione in movimento, con le sue dinamiche lente e tecniche di respirazione di origine taoista, questa tecnica marziale cerca di equilibrare mente e corpo. Pace, insegnate di karate scoprì, anzi, come afferma il tai chi scoprì lui per caso, quando cercò un metodo per integrare alcune sensazioni psicofisiche che la pratica del suo stile shotokan con qualche altra disciplina. Ora è tra i pionieri di questa arte di combattimento “morbida” che crea un connubio armonico la psiche e il corpo, adattandola fino a farla diventare una ginnastica terapeutica. “In questo mondo dove corriamo sempre, dove la tecnologia impera, dove la fretta ci porta allo stress” spiega Giovanni Pace “ una disciplina dai movimenti lenti, armoniosi che abbina alla dinamica anche la concentrazione, alla posizione fisica il controllo del respiro riesce a farci entrare in contatto sia col nostro fisico che con la mente”. Un a disciplina che in Cina è anche un’arte di combattimento ma che è adatta a tutte le età per le sue crateriche tecniche. “Insegno a tantissimi allievi della così detta terza età” conclude il Sifù lucano “ il controllo della respirazione, i movimenti lenti ma che attivano tutti i muscoli umani riescono a dare elasticità e tonicità al corpo oltre che un senso di benessere mentale. Questo permette di rallentare la senilità di far vivere bene
 
Leonardo Pisani
fonte LA NUOVA DEL SUD
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