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04/02/2010
CON DANTE ALIGHIERI ALLA RICERCA DELL'IO PERDUTO
Incontro letterario con Valerio Capasa, organizzato dal "Francesco Colucci"
 
Continuano gli incontri“Alla Ricerca dell’Io Perduto. L’umana avventura di Dante”, organizzati dal circolo “Colucci” di Avigliano. Iniziati Con l’Ulisse dantesco del XXVI canto dell’inferno. Il mito dell’uomo eternamente in viaggio, Odisseo, figlio di Laerte e re di Itaca, con spinto dal “divenir del mondo esperto” e dal desiderio di una conoscenza diretta che lo porterà, nell’opera del Sommo Poeta, a varcar i limiti oltre le colonne d’Ercole fin a naufragare in vista della montagna del Purgatorio.“Del resto viaggiare, esplorare, affrontare i rischi della ricerca, appagare la propria curiosità, andare più in là, affrontare l'avventura stessa della vita: interessano da sempre il mondo affascinante della letteratura” dice Donata Rosa, organizzatrice degli incontri. Ma, per mettersi in viaggio non basta il desiderio o la curiosità, occorre un atteggiamento serio, uno sguardo attento sulle cose”. Il secondo appuntamento con il prof. Valerio Capasa, che ha sviluppato il tema dell’avventura attraverso la lettura e spiegazioni di passi letterari che partendo dal Paradiso Dantesco, con il filo conduttore del mare, dall’Isola di Calvino dei Dialoghi tra Odisseo e la ninfa Calipso, alla balena del Moby Dick di Melville, sino alle epigrafiche dello Spoon River di Lee Master, ove George Gray che definisce la sua vita come “una barca che anela al mare eppure lo teme”, ed ora che riposa sulla collina sa che “bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino”. L’Alighieri era al centro della conferenza del Capasa, che alla presenza degli scolari dell’Istituto Carducci- Morlino, ha sviluppato i temi dell’avventura, intrecciando letteratura e episodi di attualità, citando anche i Nomadi. Quale è l’attualità di Dante nel 2010, nell’epoca dei programmi televisivi che dovrebbero scegliere gli Italiani più importanti di sempre ? “La sua attualità è la serietà nella sua vita, non ha solo scritto chiuso nella sua stanza, è stato esiliato, si è innamorato, l’ha conosciuta per esperienza diretta. Per Dante l’avventura non era qualcosa di insolito, era la Vita, ogni suo istante, ogni particolare era un pezzo di Paradiso.”. Un esempio per le nuove generazioni.
 
Leonardo Pisani
fonte LA NUOVA DEL SUD
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