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L’ANNO CHE VERRÀ
 
 
Nonostante sia ormai evidente che il nuovo Sindaco non apprezzi le richieste di chiarimenti né tantomeno le critiche (ma che gradisca, al contrario, solo i complimenti che vengono dai suoi sostenitori), riteniamo anche noi necessario fargli notare - per il solo bene del Paese, sia chiaro! - le cose che a nostro avviso necessitano di un mutamento di rotta, nella convinzione che le richieste di chiarimento e le critiche, se fondate e seguite da suggerimenti sul da farsi, non possano che migliorare l’attività amministrativa. E lo facciamo porgendo a lui e a tutta la Giunta gli auguri di Buon Anno!

Del “piano neve”, delle discutibili modalità con cui vengono distribuite “deleghe” ai Consiglieri comunali, delle somme attinte dal Fondo emergenza Covid e date (a nostro avviso in maniera del tutto inopportuna) alle sale giochi ed esercizi similari, già si è detto.

Quello che vogliamo far notare questa volta sono, innanzitutto, le modalità con cui si è svolta la seduta del Consiglio comunale del 30.11.2020 poichè sollevano, a nostro avviso, qualche dubbio di legittimità.

La seduta consiliare del 30 novembre scorso, infatti, si tenuta in modalità a distanza e con l’esclusione della diretta streaming, escludendo di fatto i cittadini dalla necessaria possibilità di partecipazione così come garantita sia dal Testo Unico sugli Enti Locali, sia dal cosiddetto D.L. “Cura Italia”.

Di più: ci pare oltremodo singolare che ciò sia stato “permesso” nonostante l’importanza degli argomenti trattati (variazioni di bilancio, approvazione debiti fuori bilancio ecc.) e nonostante nella votazione su alcuni di questi importanti punti la minoranza si fosse assentata “dal collegamento” quasi al completo.

Ci chiediamo, e lo chiediamo a S. E. il Prefetto: può essere considerata legittima una seduta consiliare che esclude i cittadini dalla partecipazione e vede la minoranza “allontanarsi” in maniera pressoché totale dalla seduta?

Altra cosa da attenzionare, a nostro avviso, è la lettera inviata, dal Sindaco e dall’Assessore all’Associazionismo, alle Associazioni che occupano i locali di proprietà comunale, per invitarle a liberare detti locali entro il 4 gennaio p.v. “dagli arredi e da ogni materiale ivi custodito”, “al fine di eseguire la ricognizione e la successiva assegnazione degli stessi” alla luce, si presume, del nuovo Regolamento approvato dalla precedente Amministrazione nel 2018 e finora mai applicato.

Terreno minato quello dell’assegnazione degli spazi alle Associazioni per tanti motivi: perché le Associazioni esistenti sul territorio sono tante (forse troppe); perché molte Associazioni svolgono la loro attività in locali di proprietà comunale da anni e vi hanno depositato arredi e materiale anche di un certo valore culturale; perché, nelle more dell’approvazione del Regolamento, nel mentre si “sfrattavano” le Associazioni che occupavano gli spazi di Via L. da Vinci promettendo a breve l’assegnazione di altre sedi, si assegnavano ad altre Associazioni nuovi locali quasi a precostituire una sorta di occupazione preventiva.

Il risultato ottenuto alla fine è stato quello che ha visto la precedente Amministrazione, che era riuscita ad approvare il Regolamento sull’assegnazione degli spazi, affidare all’Amministrazione subentrante la soluzione dell’ingarbugliata matassa dell’applicazione del Regolamento.

A nostro avviso, in questa complicata situazione, è davvero inopportuno procedere a colpi di accetta non foss’altro che per evitare gli errori già commessi in passato. Alcune delle Associazioni sfrattate da Via L. da Vinci, ad esempio, non avendo altri locali in cui depositare arredi e attrezzature, li avevano lasciati nella vecchia sede pur non potendo accedervi, vedendoli distrutti, da lì a poco, da atti vandalici perpetrati nottetempo per il semplice motivo che i locali non presenziati da alcuno diventano facile bersaglio di malintenzionati.

Né ci sembra opportuno che le Associazioni che dovessero risultare legittime assegnatarie dei locali alla luce del nuovo Regolamento siano costrette a traslocare due volte in breve tempo: una volta per liberarli ed un’altra per riaccedervi.

Per la soluzione di questa intricata faccenda, allora, è necessario, a nostro avviso, utilizzare tutte le accortezze del caso e il buon senso che sicuramente non manca né al Sindaco né all’Assessore all’Associazionismo. Come quello, ad esempio, che si dimostrerebbe se si utilizzasse l’accesso ai locali (che le Associazioni dovrebbero ovviamente impegnarsi a garantire) per fare la ricognizione dell’ampiezza e del numero dei locali al fine di censirli in maniera puntuale e poterli assegnare alla luce del nuovo Regolamento e, solo una volta assegnati, per invitare le Associazioni occupanti a liberare i locali definitivamente o a trasferire altrove arredi e attrezzature o a farsi più in là al fine di condividere lo spazio con altre Associazioni.

Nel rinnovare gli auguri di Buon Anno al Sindaco e alla Giunta, auspichiamo che il 2021 cominci con il piede giusto!

Noi, da parte nostra, non faremo mancare suggerimenti e critiche, se necessari.

 
inviato il 27/12/2020
da Carmelina Rosa per AviglianoPossibile
per la categoria POLITICA