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UN TRANELLO PER I CITTADINI LUCANI NELLA L.R. 11/2018
 
 
La L.R. 11/2018 collegato alla finanziaria recita all’art 15:

Modifiche alla Legge regionale 7 agosto 2009, n. 25

“Misure urgenti e straordinarie volte al rilancio dell’economia e alla riqualificazione del patrimonio esistente” - L’art.10 “Validità temporale” della Legge regionale 7 agosto 2009, n. 25 è abrogato.

Senza che nessuno degli addetti ai lavori se ne sia accorto (consiglieri regionali, ordini professionali, i funzionari del dipartimento ambiente e territorio, ecc.), nel collegato alla legge di stabilità regionale 2018 è stato inserito un apparentemente innocuo emendamento:

“L’art.10 “Validità temporale” della Legge regionale 7 agosto 2009, n. 25 è abrogato”.

Così una legge fortemente de-regolativa (il c.d. “Piano Casa”) che doveva restare valida per uno o due anni, ma ormai in vigore dal 2009, varata nella speranza, risultata in parte vana, di stimolare la ripresa del settore edilizio, viene resa definitiva mantenendo la struttura tecnico-giuridica di una legge provvisoria.

Ne risulta che in Basilicata un qualsiasi strumento urbanistico oggi approvato, domani è legittimamente derogabile in ragione di premialità volumetriche connesse all’inserimento di criteri di efficientemente energetico nella realizzazione delle nuove volumetrie.

Un obbrobrio giuridico che non può passare come leggerezza tecnico-politica in un contesto più generale in cui, da una parte, la Regione si impegna in un processo di pianificazione complesso finalizzato alla redazione del Piano Paesaggistico Regionale, mentre dall’altra l’INU Basilicata registra un diffuso disinteresse della classe dirigente lucana verso l’Urbanistica e la Pianificazione Urbana e Territoriale come pre-condizione alle politiche di sviluppo.

Tutto ciò accade in un contesto territoriale martoriato dalla lunga crisi economica che ha emarginato un settore da sempre trainante per l’economia locale quale è quello dell’edilizia e dei lavori pubblici e che, nella drammatica attualità delle dinamiche territoriali (una tra tutte quella del calo demografico), dovrebbe trovare negli strumenti ordinari di pianificazione urbana e territoriale elementi di rilancio non più esclusivamente orientati all’espansione urbana ma piuttosto a processi di recupero-riuso del patrimonio esistente con una marcata attenzione alla qualità dello spazio pubblico e della sicurezza infrastrutturale.

L’INU richiede con fermezza agli attuali amministratori regionali, e a coloro che ambiscono ad esserlo nella prossima stagione politico-amministrativa, opportune rettifiche in merito a quanto disposto nella “L.R. 11/2018 collegato alla finanziaria” in un processo di impegno comune per il rilancio di una nuova stagione dell’ “URBANISTICA” in Basilicata che metta al centro dell’azione pubblica il governo delle trasformazioni territoriali orientato alla sostenibilità, alla equità e all’efficienza delle scelte.

 
inviato il 10/10/2018
da Francesco Scorza
per la categoria POLITICA
 
 
 
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