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17/07/2015
ID: 1062
NOI, LUCANI, ABBIAMO GIÀ VINTO CONTRO PITTELLA. 4-0. A PITTELLA NON È SERVITO L'AIUTO DEL 'CANARINO' PUGLIESE
inviato da Gianni Rosa
per Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
 

TESTO COMUNICATO NON FORMATTATO

Noi, Lucani, abbiamo già vinto contro Pittella. 4-0. A Pittella non è servito l'aiuto del 'canarino' pugliese Noi, Lucani, abbiamo già vinto contro Pittella e il suo Pd. Abbiamo già vinto perché, ieri, a Policoro, il Popolo era contro la politica che i tre Governatori delle Regioni che si affacciano sullo Ionio rappresentano. Le assenze di quelle associazioni che fecero grande la manifestazione di Scanzano pesano. I cittadini che allora si mobilitarono per proteggere la nostra Terra, ieri, non c'erano e quelli che c'erano fischiavano i ridicoli tentativi di Pittella di riacquistare una verginità oramai persa. Perché se i Governatori di Puglia e Calabria possono almeno dire di aver impugnato lo Sblocca Italia, di essere contrari alla estrazioni sia in terra che in mare, Pittella deve solo tacere. Deve cospargersi il capo di cenere e tacere. Ieri avrebbe fatto una figura migliore. Noi, Lucani, abbiamo già vinto contro Pittella e il suo Pd. Abbiamo già vinto perché la strada di impugnare lo Sblocca Italia, strada bollata dal Presidente come opposizione distruttiva che noi abbiamo sostenuto prima nelle sedi istituzionali e poi nelle piazze, era quella giusta. Giusta perché rappresenta il comune sentire di un Popolo, quello lucano, che non vuole lasciare in eredità ai propri Figli una Terra martoriata. Giusta perché non ci avrebbe fatto apparire, agli occhi del Governo nazionale, un Popolo che si vende per 'trenta denari'. Ed è questa l'amara verità: Pittella è stato il nostro 'Giuda'. Noi, Lucani, abbiamo già vinto contro Pittella e il suo Pd. Abbiamo già vinto perché, ieri, i cittadini non hanno chiamato noi 'venduti' ma i Governatori delle tre Regioni che affacciano sullo Ionio. Come fa il Pd a sfilare con uno striscione 'save the Ionio' quando il suo Governo, proprio ieri, ha confermato, per il tramite del Ministro Guidi, che ha intenzione continuare nel progetto di ricerca nel nostro golfo? Noi, Lucani, abbiamo già vinto contro Pittella e il suo Pd. Abbiamo già vinto perché se Pittella, Emiliano e Oliverio pensano di fare la 'Resistenza' cantando 'Bella ciao' e insultando i manifestanti, se pensano che genuflettersi al proprio capo di partito rappresenti la massima espressione di rappresentanza democratica, se pensano di interpretare la democrazia sfilando accanto ai soli rappresentanti delle istituzioni, che hanno solo 'fatto presenza', ai soli sindacati, che solo ora 'si svegliano', beh, non hanno neanche idea di cosa sia essere rappresentanti del Popolo. Non hanno idea di cosa sia tutelare i cittadini. La realtà è che non sono degni di tale ruolo. Tre Governatori senza un Popolo, hanno detto. Ed è vero. Ecco cosa sono. E Pittella, che per storia politica e familiare non rappresenta nè la Resistenza nè la democrazia, è davvero un Governatore senza un Popolo, un uomo solo al comando che ha sbagliato pesantemente la sua strategia politica. Un Presidente che rappresenta solo se stesso, gli interessi del suo segretario di partito e le compagnie petrolifere. Noi, Lucani, abbiamo vinto. Pittella ha perso. Ha perso la stima e la fiducia dei Lucani, che è l'unico motivo di esistenza di un politico. Ai Governatori 'canterini' di Puglia, Basilicata e Calabria promettiamo che saluteremo la caduta del Governo Renzi e le dimissioni di Pittella cantando l'Inno d'Italia perché a noi "nun ce ne fotte d'o Rre Burbone, a terra è a nostra e nun s'adda tucca". Potenza, 16 Luglio 2015 Gianni Rosa, portavoce regionale Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
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I COMMENTI DEI VISITATORI
ENZO CLAPS da AVIGLIANO | 17/07/2015 - 11:13
 
“E mo cantammo 'sta nova canzone, / tutta la gente se l'adda 'mpara. / Nun ce ne fotte d'o re Burbone / ma 'a terra 'a nostra e nun s'adda tucca’”. E adesso chi glie lo dice a Gianni Rosa che questi versi sono cantati da MUSICANOVA: Ensemble napoletana fondata da Eugenio Bennato con Carlo D'Angiò e Teresa De Sio, ovvero compagni di sinistra. Gianni, quando si citano versi come questi senza conoscere la storia, mi sa tanto che tu e i tuoi “scribagnini” una buona ripassata sulla destra storica, erede politica di Cavour non vi farebbe male
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