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14/08/2014
III FESTIVAL DEL MANDOLINO DI AVIGLIANO - NEI SUONI MERIDIANI, LA CIFRA ARMONICA, CON LA SUA RAFFINATA DECLAMAZIONE.
 
Un distinto ed attempato signore, accompagnato dalla consorte e da un'altra giovane presenza, dal portamento signorile di non comune valenza, mi era seduto di fianco, ieri sera, in occasione della serata conclusiva del III Festival del Mandolino – Città di Avigliano 2014. Suoni Meridiani, questo il titolo della manifestazione che ha visto, sotto l'attenta Direzione Artistica del Maestro Mauro Squillante, conclusa la sua esperienza: didattico-formativa, prima che di divulgativo e gradito intrattenimento musicale. Si era nel Chiosco del vecchio Convento Domenicano, ora sede municipale, “protetti” dal risultato di un intervento di progettazione di superfetazione, evidentemente vigoroso e di supremazia. Il numero sempre crescente dei partecipanti, il suo fedele entusiasmo, la qualità organizzativa profusa, l'alto profilo della variegata offerta musicale, la dotta professionalità di tutti i maestri e dei musicisti che si sono avvicendati nei distinti sette appuntamenti, hanno dato all'evento un successo pieno e a tutto tondo. Dopo i ringraziamenti rituali ed un breve excursus sul festival da parte di Franz, arriva la presentazione dell'imminente concerto. Il Maestro Mauro Squillante, avvertendone la solennità sopraggiunta, si rivolge a tutti noi, “pregandoci” di ascoltare in religioso silenzio. Non lo fa per vezzo proprio, ma per preservare da “barbariche incursioni”, la prima delle Arti: la Musica. Ed è così che prende inizio la serata. Il clima, ora, è una sorta di riproposizione sperimentale di John Cage. Le luci non distinguono la scena dei musicisti da quella nostra. Il concerto si fa democratico e ciascuno vi partecipa con il proprio contributo, arricchito dal monito appena pronunciato. É il maestro Squillante a dare, col suo mandolocello, la prima nota. Subito si avvertono vibrazioni, immediatamente sostenute dal sapiente arpeggio che la chitarra del maestro Francesco Diodovich, libera. Il concerto procede e la Musica esprime la sua Ragione, nonostante qualche disubbidienza, sottolineata dall'impianto voce e non solo. I maestri “perdonano”, comprendono, minimizzano, procedono. Siamo avvolti, ammantati da sonorità cristalline, precise. La loro sapienza si concentra negli strumenti, che distinguono o concelebrano armonie complesse ed intriganti contrappunti. La cifra armonica, con la sua raffinata declamazione, si fa immagine plurale e traduce in musica la poesia. Mi ricorda (ma, forse mi sbaglio) la lezione di Gesualdo da Venosa, che con i suoi Madrigali – termine con buona probabilità mutuato dal Provenzale mandra gal - offrì materiale come motivo di studio e di ispirazione a tanti compositori che gli succedettero. Io, come tutti, sono là, incantato: immerso in una dimensione che si fa visionaria. Le dita dei musici, scorrendo sulla tastiera ora della chitarra ora del mandolino ora della mandola, sintetizzano una gestualità complessa di saperi. L'attimo di ogni pausa è, un pittogramma, un fotogramma e i due artisti lo sanno. Quell'attimo non è solo quello oraziano del carpe diem, ma è Prévert, Montale, è Luzi, D'Annunzio, ma anche Dante. É Picasso, Modigliani, Cézanne, Utrillo, Sironi, ma anche Sant'Agostino, Plotino. É l'artista sconosciuto di Lascaux, è di quello della grotta meno nota di “Tuppo dei Sassi” di Filiano, è Maxwell, è Avocado, è Higgs con il suo Bosone. É tutto questo, quello che ci hanno regalato, con composta semplicità, i due straordinari maestri che rispondono ai nomi di Mauro Squillante e di Francesco Diodovich. Ora le luci, quasi intimorite, rivolgono la loro attenzione alla seconda parte della serata. Quella che gratifica il lavoro, la dedizione, la passione dei tantissimi partecipanti al III Campus Internazionale di Mandolino e Chitarra “Domenico Manfredi”. Diretti dal Maestro Leonardo LOSPALUTI, concentrati, gli allievi prendono ordinatamente posto secondo un preciso ordine. Eccole pronte le giovani speranze. Sono qui a trasferirci nuove emozioni: la giovanissima Costanza CANTONE, Claudia DELL'ANNA, Eugenio PALUMBO, Nicola ATTOLICO, Fabiola MASCITELLI, Roberto PADULA, Lucia FIORE, Ketty ATTOLICO e gli olandesi Beert e Marghriet GREYDANUS. Insieme a loro partecipano, ribadendosi, le grandezze di Mauro SQUILLANTE, di Francesco DIODOVICH e di Roberto PALUMBO, pronte ad accompagnare, e, se il caso, a coprire le eventuali imperfezioni esecutive degli allievi. Tra lo scroscio di un lungo, e quasi interminabile applauso, così si è concluso il Terzo Festival del Mandolino. Ringraziamo l'Amministrazione Comunale, e, per onestà intellettuale, riconosciamo che la sua azione non è priva di fortuna, avendo incrociato ed intercettato, sensibilità di privati imprenditori grazie a Politèia. E' al suo Presidente, che non lo confesserà nemmeno sotto tortura, che va riconosciuto il merito di aver saputo coinvolgere Vincenzo SUMMA, titolare del Complesso Turistico Alberghiero e Ristorativo “VILLA DIAMANTE” qui ad Avigliano. Vincenzo Summa, infatti, ha messo a disposizione, contribuendo alla buona riuscita dell'evento, la sua generosa ospitalità a tutte le nuove presenze turistiche.
Ah...dimenticavo. Il signore, quel signore attempato con consorte e figlia, di cui dicevo all'inizio, dopo la nostra presentazione mi ha riferito che già conosceva Avigliano e che torna volentieri a fargli visita, apprezzandone la sua capacità di ospitare e sottolineando la passione per la Musica, per l'Arte e per la Bellezza e per il Buongusto. Possiamo dargli torto?
 
a cura di Donato Claps
fonte aviglianonline.eu