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28/12/2015
DA STRADA INTERPODERALE A DIRETTRICE PER LA FCA. MA SERVE SUBITO IL «RADDOPPIO»
La Potenza-Melfi diventata strategica per lo sviluppo lucano. Ingolfata e inadeguata a supportare il traffico tuttora in costante ascesa.
 
Nell’area nord di Basilicata la rete stradale è in enorme affanno per via del grande traffico che si registra da e verso l’area industriale di San Nicola di Melfi, dove com’è noto è ubicato lo stabilimento Fiat- Sata – Fca. L’arteria che collega la parte pulsante della Basilicata con il resto della regione è la famigerata Strada Statale 658, meglio conosciuta come la Potenza – Melfi. Una strada stretta, due corsie ( larghezza 8,5 m.) con molti tratti in forte ascesa e soprattutto affollatissima (traffico medio giornaliero 15.628 – dati Anas 2005). Una strada strategica perché collega il potentino e tutta l’area nord della Basilicata con la grande direttrice “Adriatica”, quindi verso i mercati del nord Italia e dell’Europa.

Ma se negli anni ’70 /’80 due corsie erano sufficienti, con l’av - vento della Fiat e dell’intero indotto a Melfi, non bastano più. Si rendono conto ogni giorno i pendolari, i camionisti, i commercianti e gli autisti degli autobus, che rischiano la vita per via dell’intasamento e della pericolosità dell’arteria. Nelle ore di punta, in occasione di cambi dei turni di lavoro nella zona industriale di San Nicola di Melfi, la velocità media scende a circa 40 km orari perché «invadono la strada» centinaia di autobus che trasportano gli operai dal luogo di lavoro verso i loro centri di residenza situati nella provincia di Potenza e alcuni in quella di Matera e viceversa. Le due corsie risultano stracolme per cui è impossibile sorpassare. Dietro gli autotreni si formano file che non finiscono mai, specialmente nei tratti in salita ( molti e abbastanza lunghi) dove gli automezzi carichi rallentano la velocità. Nel periodo invernale la situazione diventa tragica perché la neve e il ghiaccio fanno slittare i pesanti mezzi nei tre tratti più critici, Dragonetti, Possidente e Piano San Nicola, con il conseguente blocco del traffico. Oltre al traffico locale, nella Potenza – Melfi si riversa anche il traffico proveniente dalla Calabria (lato est) che per raggiungere l’Adriatica risparmiano alcuni chilometri percorrendo prima la SS 16 , poi la Basentana e infine la SS 658 fino a Foggia. Difatti, specialmente durante le prime ore della mattinata non è difficile incontrare i grossi camion pieni di frutta e ortaggi provenienti dal metapontino diretti ai grandi mercati del nord. L’intervento ipotizzato sull’ar teria è poca cosa. Occorre raddoppiarla facendola diventare a 4 corsie, non basta perciò costruire la terza corsia nei tratti critici, perché tutta la strada è pericolosa, non solo durante la stagione invernale, ma in tutti i mesi dell’an - no per via dell’affollamento. Gli uomini dell’Anas sono sempre impegnati lungo i circa 50 km che separano Potenza da Melfi, ma non bastano per una serie di problematiche legate al territorio che la strada attraversa. Gli stessi uomini delle forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri, presenti in modo massiccio sull’arteria non riescono ad evitare gli innumerevoli incidenti che si sono verificati sulla strada. Occorre, quindi, un intervento risolutore.

Una strada è pericolosa non solo perché il tracciato è pieno di curve, dossi, con l’asfalto pieno di buche o perché è stretta, ma lo è anche perché è insufficiente a contenere il traffico, sia leggero che pesante. È proprio il caso della SS 658 Potenza – Melfi. Sulla strada giornalmente passano migliaia di auto, di camion e mezzi con carico speciale, diretti principalmente nell’area industriale di San Nicola di Melfi da un lato oppure a Potenza dall’altro. Una strada segnata da una quantità impressionante di morti, tanto che, nel mese dedicato al culto dei defunti sembra che si stia attraversando un viale di un cimitero, tanto sono i fiori e le lapide che si incontrano. Senza voler esagerare si potrebbero contare tanti defunti quanti ne sono i chilometri di strada che separano Potenza da Melfi. Senza contare poi i feriti gravi e meno gravi. Volendo sfogliare i giornali degli ultimi 30 anni si leggerebbero titoli dedicati agli incidenti avvenuti sulla strada che parlano di 2/3 morti e decine di feriti ogni settimana con un incremento percentuale da quando la fabbrica Fiat Sata è entrata in produzione a pieno regime. Probabilmente perché gli operai viaggiavano con i loro mezzi e a causa dei turni a cui non erano abituati spesso gli incidenti erano causati da colpi di sonno o da stanchezza. Ma, la pericolosità della strada ha inciso con una buona percentuale sulle cause degli scontri frontali o per tamponamenti a catena. Da quando gli operai viaggiano con i mezzi pubblici gli incidenti sono diminuiti, ma resta il fatto che le due corsie sono insufficienti.

Dai commenti che si leggono dopo ogni grave incidente, tutte le Organizzazioni sindacali di categoria, molti componenti dei partiti politici, molti primi cittadini dei paesi di Basilicata sollecitano il raddoppio della strada, ma di raddoppio non se ne parla, almeno per il momento. Solo qualche intervento strutturale (si ipotizza la terza corsia in alcuni tratti in salita), del rifacimento dei guard-rail, segnaletica ecc. non di rifacimento dell’intero manto stradale perché il tipo di asfalto incide sulla tenuta di strada delle auto. Il popolo di Basilicata quanto altro tributo in vite umane deve alla comunità prima che si metta mano al raddoppio della strada della morte? Il Governo centrale, la Regione, i Comuni, l’Anas e tutti quelli che sono interessati devono risolvere il problema, prima che scorra ancora sangue di innocenti sulla strada maledetta.

Svuotare una parte del traffico sulla Strada Statale 658 Potenza Melfi è la priorità del momento. La storia. Durante la metà degli anni ’70 emerse la necessità di un collegamento stradale veloce che collegasse la Basentana alla direttrice Adriatica – Nord Italia. .L’arteria fu progettata e finanziata verso la metà degli anni ‘70 e negli primi anni ’80 iniziarono i lavori. Attualmente : «La SS 658 Potenza - Melfi costituisce l’asse di collegamento tra l’area del Vulture, l’area di Potenza e la direttrice tirrenica da un lato, e la fascia adriatica e l’asse Bari-Napoli dall’altra. L’infrastruttura, rappresenta, inoltre, un’ar teria fondamentale per la Basilicata e l’intero Mezzogiorno data la presenza del polo industriale dell’automobile (lo stabilimento Fiat di Melfi con oltre 10 mila addetti). La SS 658 è caratterizzata da elevati livelli di criticità a causa delle caratteristiche del tracciato. L’arteria si presenta infatti a una sola carreggiata e, rappresentando l’unica strada che collega l’intera regione allo stabilimento Fiat di Melfi, risulta essere totalmente inadeguata all’elevato volume di traffico pesante e pendolare circolante su di essa. Il tracciato attuale della SS 658 si appoggia alle pendici del Vulture servendo direttamente gli abitati di Rionero in Vulture e Melfi, oltrepassati i quali il tracciato scende con continuità verso la Valle dell’Ofanto, attraversando terreni prevalentemente agricoli». Il tracciato iniziale fu leggermente variato in corso d’opera per evitare alcuni intoppi burocratici. Ma, essenzialmente rimase quello che è attualmente: parallela alla ferrovia Potenza – Foggia e non distante dalla «vecchia» SS 93 Barletta – Potenza che doveva rimanere a servizio dell’allora «superstrada dell’aglianico». Per alleggerire il traffico sarebbe conveniente “spostare” i pendolari da e per Potenza sulla tratta ferroviaria Potenza – Foggia che oltretutto serve molti paesi del Vulture (Melfi, Rapolla, Barile, Rionero, Atella-Ripacandida- Scalera, Filiano. Lagopesole, Possidente, S. Angelo di Avigliano, Avigliano Scalo, Tiera, Macchia Romana Potenza) , facendola diventare una «metropolitana di superficie», con un biglietto unico e con un intervallo di circa 30 minuti. Le stazioni sono tutte servite dal doppio binario. Con un progetto regionale e con finanziamenti europei si potrebbe «guardare un poco più avanti» con l’obiettivo di far diventare questa regione dinamica e moderna e non più la «cenerentola » d’Italia.

 
Antonio Pace
fonte LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
categoria: ATTUALITÀ