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16/06/2012
LA CITTÀ INVASA DAI TURCHI
Avigliano In concomitanza con la festività del patrono si è ripetuta l’antica tradizione
 
AVIGLIANO - La comunità aviglianese festeggia il santo patrono nella serata del 14 e per tutto il 15 giugno, data in cui si celebra San Vito. Un articolato programma religioso e civile per il comune gianturchiano che venera il santo dal 1500, da quando nel territorio aviglianese venne realizzato il santuario sulle rovine di un’antichissima chiesetta in un area limitrofa al centro cittadino. Ed è proprio in occasione della vigilia della festa che, anche quest’anno, l’Associazione culturale e ricreativa San Vito Martire - che ha iniziato la sua attività nel 1996, proprio ripristinando un’antica tradizione della comunità aviglianese - in collaborazione con le associazioni APS Terra, Abete e Gruppo Coordinamento Donne, si è occupata dell’organizzazione dell’evento. Riproponendo un’antica tradizione, rivisitata a partire dal ’95 (anno in cui ricorrevano i festeggiamenti per il centesimo anniversario della proclamazione del santo a patrono del comune) e narrata anche nel libro “Avigliano” di Vincenzo Claps, si tiene il corteo storico di San Vito, noto anche come “sfilata dei turchi aviglianese”. La manifestazione culturale che, negli anni, ha trovato largo consenso tra la comunità vede, così, per la XVIII edizione, una maggiore partecipazione degli abitanti del comune, impegnati come figuranti nel corteo. A partire dalle ore 21.00, nel quartiere “Basso la terra”, è possibile ammirare la nave dei turchi che contiene un castello in miniatura. Il corteo, a seguito dell’imbarcazione in legno, è costituito da mascherati orientali, figuranti con costumi d’epoca, sbandieratori, cavalli e cavalieri, che attraversano la città per giungere nella zona nord. Quest’anno, però, i partecipanti che sfilano per le vie di Avigliano, sono molti di più; un corposo corteo di circa 400 persone, arricchito da diverse innovazioni. Tra queste, un carretto con cavalli bianchi, dedicato al giurista aviglianese Emanuele Gianturco, lo spettacolo dei crociati e dei figuranti aviglianesi e alcune sorprese che gli organizzatori dedicano direttamente al pubblico. Ancora, la manifestazione, grazie al laboratorio artistico coordinato dal presidente dell’associazione APS Terra, Renato Zaccagnino, ha provveduto alla realizzazione di scudi, pugnali e altri oggetti in legno. Tale armamentario, necessario a turchi e aviglianesi, è frutto del prezioso contributo di artisti e artigiani locali, oltre che dell’impegno dei protagonisti della sfilata. Infine, per questa edizione, l’imbarcazione in legno ha avuto un ruolo primario nel corteo; non sono più i turchi a condurla, ma i partecipanti che indossano gli abiti tradizionali, proprio per simboleggiare l’appartenenza del culto di San Vito alla comunità di Avigliano. Segno di devozione anche la scelta di assegnare il ruolo di portatori della nave a tutti i figuranti che hanno il nome del Santo. Il lungo corteo che partendo da San Giovanni attraversa via G.B. Sacco, via Porta Potenza, corso Garibaldi, piazza Gianturco, corso Gianturco, viale Vincenzo Verrastro, Via Maresciallo Santoro, via Giustino Fortunato, termina nella piazza più importante del comune. La sfilata dei turchi in Avigliano, dunque, si conclude verso le 23, in piazza Gianturco. Dopo i fuochi pirotecnici, i festeggiamenti della vigilia di San Vito continuano con l’esibizione dei gruppi che hanno preso parte al corteo.
 
Antonella Rosa
fonte IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA
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