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13/06/2015
LA FIABA COME PONTE TRA CULTURE
I personaggi dei racconti tracciano una linea continua tra gli uomini. Nella parrocchia di Sant’Anna l’incontro promosso dall’associazione “Amerete”
 
POTENZA - La dimensione narrativa fondante dell'umanità è la fiaba nella sua accezione di luogo di passaggio dei cosiddetti "personaggi ponte" che, da un continente all'altro in una dimensione atemporale, uniscono individui e culture diverse. Il folletto, Pinocchio, Geppetto, Arlecchino, il lupo della favola di Cappuccetto Rosso, sono figure che si ritrovano con molteplici declinazioni in racconti che provengono da territori e popoli divergenti. Comprendere che un personaggio delle fiabe abbia svariate appartenenze significa tracciare una linea continua tra gli uomini, e aiuta a costruire un ponte ideale di storie che hanno una matrice univoca. È questo il fine dell'incontro promosso dalla rete di associazioni di Amerete nella Parrocchia di S. Anna e S. Gioacchino a Potenza. Le associazioni della rete sono accomunate dalla volontà di sviluppare numerose iniziative lungo due filoni di interesse: la cultura dell'accoglienza e il civismo e la partecipazione. A tenere la dettagliata e interessante lezione è stato Vinicio Ongini, ideatore della didattica dei "personaggi ponte" e di una metodologia di lettura multiculturale. La figura del folletto è presente tanto nei boschi quanto nelle case e nel deserto - spiega Ongini - si ritrovano fiabe e formule identiche in mondi lontanissimi. È questo un elemento che ci aiuta ad aprire la mente e il cuore all'altro, e mette in risalto l'utilità della fiaba nella costruzione del dialogo tra popoli. Un tempo esisteva la trasmissione orale e si esercitava molto la memoria - continua l'esperto - tale capacità dovrebbe essere incoraggiata anche oggi. La scuola italiana, infatti, sottovaluta spesso la parola e lascia più spazio alla meccanica esecuzione. È importante, invece, che i bambini parlino!" Geppetto nel ventre della balena narra di essere stato inghiottito come un tortellino di Bologna. La traduzione cinese del passo trasforma il tortellino di Bologna in un raviolo al vapore. Cambiano gli ingredienti ma non la sostanza! Nella narrazione e nelle sue infinite interpretazioni c'è la storia della nostra identità, comprensibile solo attraverso l'altro e la sua diversità.
 
Angela Salvatore
fonte IL QUOTIDIANO DEL SUD - EDIZIONE BASILICATA
categoria: ARTE E CULTURA