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08/01/2015
SESSANTA CUCCIOLI IN ATTESA
appello ai politici aviglianesi per adottare i randagi del canile i volontari "aprono" le porte per far integrare cittadini e struttura
 
Porte aperte al canile comunale di Avigliano, ma di consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, (tranne il sindaco. il vicesindaco e l’assessore al bilancio), manco l’ombra di una visita di cortesia. Tutti bravi solo a criticare e manifestare disgusto per il randagismo a loro dire imperante. Ma non sanno che nel canile cittadino ci sono più di 60 cani che ficcando il naso nero tra le inferriate quadrettate, aspettano sempre qualcuno che hanno imparato a conoscere. Chi? Katia, Alessandra, Gelsomina, Rosy, Luciano, Vito, Renato, Domenico: le volontarie e i volontari che si prendono cura di loro e della struttura ogni giorno che si alza su Avigliano. Cari consiglieri come mai questo vostro silenzio? Un cane in gabbia è una sconfitta per tutta la comunità. Adottarne uno, o solamente propagandare da parte vostra solidarietà prodigandovi per aiutare questi volontari significa aprire uno spiraglio per non farli sentire soli. Sapete che dopo ore e ore di intensa fatica, quando chiudono il cancello di accesso al canile, i volontari lasciano questi cani che con gli occhi socchiusi nella penombra amica fanno scivolare i ricordi di quando erano liberi di correre e giocare sui prati o tra le mura domestiche con i loro padroni, di un tempo ormai lontano dei giorni vissuti in gioia. In particolare, questo è il cammino verso il tramonto tinto di note dolorose che rievocano questi esseri a quattro zambe forse perché si sentono abbandonati. Ma così non è. Perché ogni domani i volontari fanno ritorno e loro tornano a gioire con loro, anche se la loro vita equivale ad una permanenza in carcere pur innocenti. In questo articolo, non ci sono sdolcinature, né luoghi comuni, ma una vera e propria riflessione sul legame che si può instaurare con un cane, soprattutto con quelli abbandonati. E questi volontari mi hanno fatto riflettere molto sulla straordinarietà dell’amicizia dei cani che tutto capiscono di noi e mai ne riferiscono. Per questo adottare un cane è un impegno che non va preso alla leggera ma, allo stesso tempo, restituisce una quantità di benefici assolutamente più grandi degli sforzi profusi. Il cane non è un giocattolo ma un essere vivente dotato di una grande intelligenza e di una smisurata capacità di amare. Tutto quanto di buono faremo per questi animali ci ritornerà, come in una specie di moltiplicatore di karma. L’iniziativa dei volontari del canile è lodevole perché ha lo scopo di aprire le porte del canile, per riuscire a rendere la struttura parte integrante della città e dei suoi abitanti. Far conoscere gli orari di apertura al pubblico che così può toccare con mano la realtà del canile e vedere coi propri occhi quali sono i passi da fare prima di adottare o solo assistere nel canile un cane, può sensibilizzare l’opinione di tutti nei loro confronti che altrimenti sarebbero costretti a passare tutta la vita in quelle gabbie che, anche se pulite, larghe, comode come nessuna altra gabbia al mondo, non si potranno mai paragonarsi al calore di una casa, all’amore e all’affetto di un umano, alla libertà e alla dignità di un essere vivente.
 
Enzo Claps
fonte LA NUOVA DEL SUD
categoria: ATTUALITÀ