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CHIUSURA CONVITTO LAGOPESOLE
 
 
Francamente sconcerta la posizione assunta dal Consigliere Regionale Tommaso Coviello sul tema della chiusura del Convitto annesso all’Istituto Agrario di Lagopesole.

Intanto perché trascina nella bagarre di un voto locale le Istituzioni locali, regionali e provinciali che in questo momento dovrebbero fare fronte comune rispetto ad una decisione dell’Ufficio Scolastico che punisce inspiegabilmente un territorio che negli anni ha compiuto notevoli sforzi per rafforzare l’azione e la prospettiva di una istituzione educativa, l’Istituto Agrario di Lagopesole , di primaria importanza per le strategie di ricambio generazionale e di innovazione in agricoltura in un’area a forte vocazione rurale.

Nella lettera inviata al Presidente Bardi e alla Dirigenza dell’Ufficio scolastico si richiamava la necessità di rivedere una decisione, dal nostro punto di vista profondamente sbagliata, cercando soluzioni alternative con proposte di cui lo stesso Tommaso Coviello è a conoscenza, ma senza attaccare nessuno e né tantomeno attribuire responsabilità di sorta.

E’ appena il caso di ricordare che il Comune non ha nessuna competenza sull’istruzione di secondo grado e che non siamo mai stati invitati a nessun incontro sul tema.

Se qualcuno lo avesse voluto veramente, ci avrebbe coinvolti attivamente, ma ciò non è accaduto.

La sortita appare, invece, una excusatio non petita rispetto ad una vicenda che evidentemente è sfuggita di mano per volontà altrui, a cui non si è riusciti a dare soluzione e che oggi si tenta di scaricare su chi ha il dovere di difendere concretamente, e non a chiacchiere, le istanze della comunità di Lagopesole e di studenti di altri comuni abbandonati al loro destino.

Non sta a me giudicare l’azione del capogruppo del principale partito di maggioranza in Regione rispetto al territorio che lo ha eletto, lo faranno i cittadini. In questa campagna elettorale manteniamo fede al ruolo che la legge assegna ai sindaci nel favorire, in maniera imparziale, il confronto democratico.

Sento corbellerie e oscenità di ogni tipo ma mai, fino a questo momento, ho voluto interferire nel confronto dialettico tra i diversi candidati, perché la cultura democratica da cui provengo mi ha insegnato che le istituzioni vanno sempre tenute al riparo dallo scontro politico, proprio perché sono patrimonio collettivo, sono un bene comune che appartiene a tutti.

Certo comincio a pensare che dopo “l’Italia prima” e la “Basilicata prima”, l’immobilismo imperante su troppe questioni stia distruggendo e cancellando tutto quanto e fra poco non resterà più nulla, altro che cambiamento.

Ma anziché incolpare gli altri continuiamo a svolgere un ruolo propositivo, come accaduto ancora questa mattina, lavorando e proponendoti possibili soluzioni.

Ma evidentemente il clima elettorale acceca le menti e spegne gli intelletti e questo, a lungo andare, spegnerà le speranze di tanti giovani, uomini e donne che sono alla ricerca di futuro, e che dai referenti istituzionali si aspettano impegno e proposte, anche quando sono difficili da individuare.

Amministrare è un po’ diverso dal fare chiacchiere o lanciare slogan sui palchi. Sono lacrime e sangue e bisogna pedalare. Ogni giorno. Assumendosi ognuno la propria fetta di responsabilità senza scaricarla sugli altri.

Concludendo, spero che si riesca a ritrovare la serenità per valutare ogni possibile soluzione, valorizzando al meglio le tante energie e le tante risorse del nostro territorio, comprese le rappresentanze istituzionali ad ogni livello, a prescindere dalle loro appartenenze e lontano da qualsiasi strumentalizzazione.

 
inviato il 09/09/2020
da Il Sindaco
Dott. Vito Summa
per la categoria NEWS