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NUOVA LEGGE ELETTORALE STRUMENTO DI DEMOCRAZIA CHE GARANTISCE UNA BASILICATA PIÙ MODERNA ED EQUA
 
 
POTENZA. 13 agosto 2018. C’erano molti che aspettavano al varco il Partito democratico alla prova della legge elettorale credendo che sarebbe stata, ancora una volta, un motivo di spaccatura. Spaccature però, che nei momenti topici questo partito ha dimostrato di saper sempre ricucire. E’ per questo che voglio ringraziare il capogruppo Vito Giuzio e tutti i consiglieri. Quelli del Pd da Lacorazza, che ha promosso la legge a Braia, Castelgrande, Cifarelli, Robortella, Santarsiero, Spada e Soranno.

Ringrazio poi Galante e Mollica che non sono del Pd ma hanno contribuito in maniera sostanziale al raggiungimento di questo risultato. Ognuno ha messo del proprio capendo quando era il momento di fare un passo indietro vedendo in un fine ultimo superiore l'elemento da perseguire per arrivare a cogliere l'obiettivo. Con questo auspico che il clima registrato in Consiglio venga portato con noi fino alle prossime scadenze elettorali. Abbiamo dimostrato una volta in più che siamo il partito che sa mantenere gli impegni e che sa essere unito nei momenti decisivi. Credo che sia una buona legge elettorale che arriva alla fine di un lungo percorso e dopo un dibattito che a tratti è stato forte e dove si sono confrontate spesso opinioni contrastanti. Conservo un solo rammarico perché credo che una maggioranza più ampia, avrebbe potuto far sua questo testo di legge che è sicuramente un passo in avanti per noi che ci riconosciamo in una cultura progressista, riformista e liberale.

A mente fredda credo sia oggi opportuno mettere in evidenza alcuni principi cardine che sono alla base delle scelte politiche assunte e che ritengo diano ancora più valore a questo strumento di democrazia per tutti i cittadini lucani. Partiamo dai principi di avanzamento civile, nello specifico doppia preferenza di genere e voto congiunto. In sede di dibattito sono stato molto franco. La tecnica non mi convince ma sono uno strenuo e assoluto sostenitore del fatto che, davanti a una vera e propria arretratezza culturale, che è quella in cui noi ci ritroviamo, rispetto a una priorità assoluta che è quella delle Pari opportunità, se serve una norma per garantire l'applicazione di questo principio, ben venga.

Proprio per le pari opportunità sono convinto che al netto della doppia preferenza vada preso un impegno collegiale per una riforma del sistema del welfare e non solo che ci garantisca a tutti i livelli di praticare il principio e l'applicazione delle Pari opportunità. Il voto congiunto invece, è un punto di avanzamento fondamentale per diverse ragioni. Primo per una idea di politica che guardi alla progettualità e non alle singole persone. Ecco perché nella misura in cui noi decidiamo di sostenere un progetto politico dobbiamo essere lineari. Penso inoltre che il voto congiunto sia un voto di coerenza rispetto a un progetto e rispetto a un'idea. Terzo aspetto credo sia un elemento che garantisca governabilità.

Ci sono poi principi che esaltano la maggiore partecipazione e rappresentanza popolare. Parlo dell’abolizione del listino. Sia chiaro io non mi sono mai iscritto al circo dei demonizzatori del listino. Piuttosto oggi noi viviamo un tempo diverso, un tempo nuovo, non esiste più il bipolarismo, siamo in una dinamica quanto meno tripolare abbiamo la necessità di mettere al centro nuovi valori, uno di questi è il rafforzamento della rappresentanza popolare e democratica ed è chiaro che l'abolizione del listino esalta il ruolo della preferenza. Rientra tra i principi di maggiore partecipazione e rappresentanza popolare anche il meccanismo di semplificazione di raccolta delle firme che consente anche a chi è fuori da questo Consiglio e si vuole cimentare avendo voglia di esprimere un proprio pensiero di potersi giocare una partita in maniera più semplice rispetto al passato.

Anche questo è elemento importante che va a connaturare anche quella che è la natura inclusiva di questo provvedimento. Senza dimenticare la terza serie di principi, quelli sulla governabilità e la coerenza istituzionale. E parla chi è stato un forte sostenitore del Referendum costituzionale che molto ci avrebbe dato in questo senso. Mi riferisco naturalmente al meccanismo del premio di maggioranza che garantisce in maniera assoluta e certa un vincitore e il completamento che questa norma effettua rispetto allo Statuto regionale.

 
inviato il 13/08/2018
da Mario Polese
Segretario regionale Partito democratico della Basilicata
per la categoria POLITICA