I LUCANI SONO STANCHI DI GIULLARI E DEMAGOGHI

Rosa (FdI): “Ne abbiamo già tanti di nostrani che, ovviamente, erano lì a battere le mani. E sul petrolio ancora balle”

L'uomo dei selfie è sbarcato in Basilicata. Potenza e Matera blindate per l’arrivo di Renzi. Commentare gli interventi del premier è come sparare sulla croce rossa, lo sappiamo ma ci sembra doveroso tanto per non fargli pensare che qui ci sono solo i suoi galoppini e quattro pecore. Innanzitutto la questione petrolio o, nel gergo renziano, l’energia. Diciamocelo chiaro: quella è proprio una norma contro la Basilicata. Qual è la Regione che contribuisce di più al fabbisogno energetico nazionale? Noi! E chi sarà più a rischio se passa la riforma? Noi! Ma Renzi nei 40 minuti di discorso a Potenza non ne parla affatto. Alla domanda di un giornalista sull’esproprio delle competenze in materia energetica risponde: ’la gestione rimane alle Regioni’. Attenzione: la gestione, ovvero ’vi prendete quei quattro spiccioli di royalties e vi state zitti’. Ma chi decide su chi, dove, quando e quanto estrarre? Lo Stato. Lo Stato guidato da un signore che si è permesso di dire che la Basilicata non ha il diritto di farsi pubblicità negli aeroporti internazionali, con i propri soldi, perché: chi viene in Basilicata? E, per non dimenticarlo, anche la materia turismo sarà competenza esclusiva statale. Lo avrà detto a Matera e ai materani? E noi dovremmo cedere il nostro potere decisionale in tema di petrolio e turismo ad un signore che della Basilicata sa meno di niente? Siamo disposti a non avere più voce in capitolo sulla gestione del nostro territorio? Renzi sorvola su questo e parla, parla per quaranta minuti, tentando di strappare una risata o un applauso, sapendo però che c’erano solo i suoi fedelissimi. Poteva risparmiarsi lo sforzo. Lo avrebbero applaudito lo stesso. Tutto lo spettacolo, chè di questo si è trattato, Renzi lo ha passato a parlare di chi si è schierato per il no. Ci dice che non è per un Governo di scopo, non è per gli inciuci; lui che era stato nominato Presidente del Consiglio solo per fare la legge elettorale e invece si è seduto sulla poltrona e non si è più alzato. Lui che sta in piedi per l’incestuoso inciucio con Alfano e Verdini. Il dissenso a Renzi non piace. E si vede: dal palco mostra un nuovo volantino che verrà distribuito nei prossimi giorni, un altro, pagato con i nostri soldi; un signore, al Don Bosco, alza la lettera che Renzi ha inviato agli italiani all’estero e gli dice ”anche questo l’ho pagato io!”, e lui fa spallucce. Ma di cosa parliamo? Del vuoto pneumatico. Vorremmo chiedere a Renzi se la riforma dell’elezione del Presidente della Repubblica al settimo scrutinio a maggioranza dei votanti è garanzia della più ampia adesione o un modo per scegliersi anche quella carica nelle segrete stanze della segreteria di un unico partito. Vorremmo chiedere a Renzi se crede realmente che concedere l’immunità ai consiglieri regionale ed ai sindaci che comporranno Il nuovo Senato possa accelerare l’iter legislativo. Vorremmo chiedere a Renzi se pensa davvero che rendere una delle Camere totalmente dipendente dalle elezioni amministrative e quindi da risultati elettorali difformi dalle elezioni politiche sia garanzia di governi stabili. Di questo ci avrebbe dovuto parlare. Invece nulla. Abbiate pietà della nostra intelligenza. Renzi forse pensa di averci fatto un favore venendo in Basilicata. Probabilmente, vista la sua arroganza e la ben nota avversione nei nostri confronti (ricordiamoci dei ’quattro comitatini’) pensa che nella nostra regione ci siano persone che non sanno leggere e scrivere, che si fanno turlupinare da quattro battute messe insieme, da giri di parole che nascondono ben altre intenzioni. La visita in Basilicata si conferma l’ennesima prova di quanto questo governo sia debole. Se fossero così convinti del consenso del paese perché buttare tutti questi soldi che potrebbero essere spesi per le emergenze che stiamo vivendo, zone terremotate in primis? Renzi ha speso inutilmente i ’nostri’ soldi per questo viaggio. Gli ennesimi soldi buttati. I lucani sono stanchi degli imbonitori di folle, di giullari, di demagoghi arroganti. Ne abbiamo già tanti di nostrani, che, ovviamente, erano tutti lì a battere le mani.
20/11/2016 - autore: Gianni Rosa
Consigliere Regionale FI-AN
fonte: LA NUOVA DEL SUD

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