INNAMORATI D'ARTE

15/07/2014
LA BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO
 
Perche voglio scrivere dell'arte? Ne abbiamo ancora bisogno? Sappiamo ancora vivere emozioni intense, avere un brivido incontrandoci con l'immensa bellezza di un 'opera d'arte? Nelle nuove forme espressive sappiamo oppure vogliamo cercare l'elemento artistico?

Fino a 600 anni fa l'arte rappresentava un' indispensabile parte di vita. Adesso viviamo in un mondo di frettoloso consumismo, un mondo sempre più virtuale e sempre meno capace di colpire i sensi. Ci sono studi che testimoniano che negli ultimi dieci anni si sta spegnendo una parte di cervello legata alla storia culturale della società. Ed io credo che proprio con l'arte, con la bellezza si può lottare per salvare non solo l'identità culturale del paese, ma soprattutto la nostra sensibilità, la creatività e la fantasia. Non sono una persona competente a dare lezioni, scrivere di tecnica e criteri di un'opera di arte. Lo hanno già fatto gli altri, anche molto bene. Non è questa la mia intenzione. Sono stata sempre convinta che l'arte funziona quando regala emozioni, colpisce il cuore, diventa un linguaggio universale e risveglia i sensi, provoca un brivido. E per questo non c'è bisogno di conoscere tecniche, date e mille cognomi. Altrimenti l'arte sarebbe comprensibile solo per professionisti. Certo la conoscenza della storia dell'arte sicuramente aiuta ad apprezzare l'opera, ma a volte quando conosciamo bene il meccanismo ed il processo di creazione di un'opera, perdiamo quell'elemento mistico, quel soffio di mistero che avvolge tanti quadri oppure sculture. Qualche anno fa sono stata al Louvre. Sono andata abbastanza preparata, sapendo bene cosa volevo vedere. Ed in mezzo a tutte queste magnifiche opere d'arte mi sono soffermata su un quadro che non conoscevo molto bene. “La donna in blu” del pittore francese Jean-Baptiste Corot. Questa “Donna in blu” e' una ragazza con uno sguardo un pò perso, sognante. Un'immagine dolce,tenera di una donna che sogna ad occhi aperti. E proprio questo quadro ha suscitato in me le emozioni più intense, pur non sapendo praticamente nulla del suo autore. Le stesse emozioni che sento osservando “L'Urlo” di Munch.

Fino al XVIII secolo non esistevano i musei. Come ho scritto precedentemente, 600-800 anni fa l'arte esprimeva una naturale parte di vita. Chi si sposava ordinava il suo ritratto insieme al coniuge, se un re avesse voluto rappresentare la sua gloria e lo splendore del suo regno, faceva costruire un grande monumento che riprendeva la sua immagine nella piazza più importante nel paese. Ciò che per noi adesso e' un piacere estetico, per un uomo medievale era utile e pratico. Le opere dell'arte bizantina univano la gente in luoghi di culto, per questo l'arte era un elemento sociale che creava unità tra le persone. Diverso era il ruolo dell' artista che era praticamente un semplice artigiano. Questo ruolo è cambiato all'inizio dell'ottocento con il movimento culturale del Romanticismo. I romantici non sono anonimi, vogliono la libertà artistica. Sono artisti maledetti, disperati, intrisi di pessimismo, alimentano il loro genio con eccessi e trasgressioni. L'arte diventa più intima, spirituale. L'artista e' un individuo, un essere estroso e libero di creare ciò che viene dalla sua anima.

L'arte contemporanea invece cerca il contatto con la realtà, esce in mezzo alla gente, vive nei nuovi mezzi di comunicazione: cinema, moda, design, fotografia, musica . E' un dialogo, un mezzo di comunicazione. Ma mi chiedo un'altra volta...Abbiamo davvero bisogno d'arte? Perche è cosi' importante? Non serve sicuramente per sopravvivere, ma le sensazioni più belle si vivono proprio con le cose che non sono necessarie. Una partita di calcio, un concerto, una passeggiata in riva al mare...tutto ciò che emoziona ci rende vivi davvero. Poi sicuramente l'arte ha bisogno di noi. Per coinvolgere ha bisogno di essere valorizzata, essere vissuta attraverso emozioni che è in grado di provocare e trasmettere.

La storia dell'arte è piena di elementi incredibili. Amori, delitti, segreti, tradimenti, conflitti. Ci sono opere che sono discusse e interpretate in vari modi ancora oggi. Ecco la mia intenzione....voglio vivere con voi questa bella avventura raccontando di queste storie. Ma questo a breve. Mi sono innamorata dell'arte non essendo un'esperta e spero che ci sarà qualcuno che sarà contagiato dallo stesso amore. “La bellezza salverà il mondo” diceva Dostojevskij”...si ma c'è bisogno di conoscerla e permetterle di entrare a far parte della nostra vita.
 
a cura di Natalia Michalak
fonte aviglianonline.eu