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18/11/2011
DOPO L'ACQUISIZIONE DELLO STABILIMENTO LUCANO DA PARTE DELLA LUCART GROUP
lavoratori della cartiera soddisfatti dopo un lungo periodo di cassa integrazione
 
AVIGLIANO. La tensione che serpeggiava tra i lavoratori della cartiera di Avigliano nei mesi scorsi si è sciolta con la notizia ufficiale dell'acquisizione degli stabilimenti italiani, tra cui quello lucana, della Georgia Pacific da parte della Lucart Group, multinazionale che fa capo a Cartiera Lucchese, all'avanguardia a livello nazionale per l'estrema sintonia tra le esigenze di mercato e il rispetto dell'ambiente. Nonostante l'ufficializzazione dell'acquisizione. tuttavia, bisognerà ora aspettare, trattandosi di multinazionali, il via libera dall'Antitrust che avrà tempo 60 giorni per pronunciarsi sull'assenza di violazioni, anche se dall'azienda fanno sapere che non dovrebbero sussistere problemi in merito alla positività delle risposte dell'autorità garante. Solo allora la Lucart renderà noto il piano industriale e si avrà la certezza, dopo l'annunciato disimpegno della Georgia Pacific rispetto al settore cartario, che le scure nubi che aleggiavano sulle sorti delle unità produttive si sono dissipate. Le notizie ufficiose in possesso dei dipendenti aviglianesi, collocati negli ultimi mesi - a più step in cassa integrazione, avevano creato non poche preoccupazioni negli oltre 130 lavoratori dell'unico stabilimento italiano che produce la carta a secco e vedere che, in un momento di crisi economica come quello che si sta attraversando. la multinazionale americana aveva iniziato in tutto il vecchio continente una vendita, pezzo a pezzo, dei propri stabilimenti, non faceva certo dormire sonni tranquilli. A blindare il futuro dello stabilimento aviglianese di contrada Serre Ventaruli, comunque, dovrebbe essere proprio l'unicità della particolare produzione della linea Tutto, caratterizzata dalla tecnologia air laid, a secco, appunto, che permette di produrre, con la combinazione di fibrille di cellulosa e resine termoplastiche, un prodotto simile al tessuto ma con le qualità della carta, estremamente resistente anche se completamente bagnato, naturale e biodegradabile. «Abbiamo passato un periodaccio racconta Giuseppe Paciello, che da oltre 10 anni lavora nell'ultratrentennale fabbrica. Avevamo saputo che il proprietario della Georgia Pacifie voleva vendere, ma ufficialmente non riuscivamo ad avere notizie. Poi è iniziata la cassa integrazione e più volte abbiamo temuto per il nostro futuro. Siamo felici che la Lucart ci abbia acquistati e siamo estremamente fiduciosi. Aspettiamo, certo, con gli occhi ben aperti di vedere il nuovo piano industriale e i cambiamenti che la nuova azienda vorrà dare anche per consegnare al mercato una nuova impronta, ma credo che proprio la peculiarità del panno carta che produciamo, che, a nostro avviso, ci ha permesso di salvarci, non ci farà avere sgradite sorprese».
 
Sandra Guglielmi
fonte LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
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