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22/07/2010
BRACCIO DI FERRO PER UNA RACCOMANDATA
Il destinatario è morto ma l'Ufficio Postale non vuole consegnare la missiva ai parenti nonostante serva solo un'autocertificazione.
 
AV I G L I A N O. La delega. Questo l’unico modo per ritirare una raccomandata indirizzata ad un congiunto presso l’Ufficio Postale di Avigliano. Nulla da eccepire sulla correttezza dell’iter se non fosse che per firmare l’autorizzazione al ritiro del documento gli interessati avrebbero dovuto affrontare un viaggio… nell’oltretomba. Richiesta spiazzante, avallata anche dal direttore di filiale, quella del responsabile della corrispondenza, reiterata nonostante i tentativi dei malcapitati di spiegare che il destinatario della missiva era deceduto e che loro fossero gli eredi. «Dopo aver ricevuto l’av viso di giacenza di una raccomandata – raccontano alla Gazzetta – ci siamo recati presso l’Ufficio postale per ritirare il documento. Vani i tentativi di spiegare che la persona alla quale era indirizzata la raccomandata è morta e inconsiderate le richieste di una differente procedura per ritirarla, anche attraverso un’autocerti - ficazione o un’attestazione del decesso rilasciata dagli uffici comunali. L’addetto continuava a ripeterci che o tornavamo con la delega o lui non poteva consegnarci nulla. Le poste avrebbero tenuto in giacenza la raccomandata per 15 giorni e se nel frattempo non fosse stata ritirata la lettera sarebbe stata mandata indietro al mittente». «Noi – concludono – dopo una serie di telefonate siamo riusciti a parlare con l’ufficio dell’ente che ce l’aveva inviata e a risolvere il problema senza il bisogno di ritirare la raccomandata. Ma ci chiediamo: un anziano cosa avrebbe fatto? Una raccomandata presuppone comunicazioni urgenti, cartelle esattoriali o notifiche varie, il trascorrere del tempo fa aumentare sanzioni. Questa mancanza di elasticità è inammissibile». La conferma dell’impossibilità del ritiro di una raccomandata senza delega, anche in caso di decesso del destinatario, viene confermata anche alla Gazzetta dagli addetti della filiale delle poste aviglianesi, che hanno spiegato come per la consegna a domicilio non sia necessario dimostrare chi ritira il documento, mentre la situazione cambia quando viene rilasciato l’avviso di giacenza, essendoci sulla ricevuta 2 diciture: il destinatario e il delegato. Eppure pare che la «regola aviglianese» non sia comune. Dalle poste centrali di Potenza ci viene spiegato che esistono dei moduli da far compilare a colui che si reca a ritirare la raccomandata e ai quali bisogna allegare copia del documento di identità del ritirante. Risposta similare ci viene fornita anche dal numero verde dell’ente poste, dove l’ope - ratore chiarisce che basta un’autocerti - ficazione, come sancito dalla legge Bassanini. L’ufficio postale di Avigliano, tuttavia, pare non ne sia a conoscenza.
 
Sandra Guglielmi
fonte LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
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