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17/09/2008
SE LA RAGIONERIA NON TORNA AD AVIGLIANO, AMMINISTRATORI E GENITORI IMPUGNERANNO LE NOMINE
Denunciate intollerabili pressioni sui genitori dei due alunni disabili
 
Il timido ottimismo che si era affacciato ieri per la risoluzione della controversa soppressione della prima classe della sezione staccata di Avigliano dell’Istituto Tecnico Commerciale Nitti, si era già dileguato nella tarda serata, quando, durante una riunione del “comitato cittadino per il diritto all’istruzione per tutti”, gli amministratori hanno chiarito che le posizioni del preside e delle autorità scolastiche rimangono di netta chiusura. La decisione, che a detta di tutta la comunità «calpesta il diritto all’istruzione degli studenti aviglianesi, venendo meno alla missione principale della scuola nell’educazione dei giovani», è veementemente osteggiata perché «immotivata e cieca verso la realtà dei numeri». «Se avessimo avuto pochi iscritti – ha dichiarato l’assessore provinciale al bilancio Vito Summa – saremmo stati i primi a dire che quella di sopprimere la classe era l’unica soluzione percorribile, ma ci sono 18 ragazzi che hanno fatto l’iscrizione, di cui due sono disabili». «E’ vero che le classi devono essere di 20 persone – continua -, ma ci sono deroghe per i comuni montani e per le sezioni con portatori di handicap. Noi rientriamo in tutte e due le eccezioni». Assurdamente, pare che la spinosa questione non possa risolversi per quattro ore di straordinario a settimana, che scaturirebbero dalla riorganizzazione dell’orario settimanale per gli insegnanti di Avigliano (che dovrebbero riorganizzarsi per garantire l’insegnamento senza far giungere altri docenti dalla centrale), ore di cui le istituzioni si dichiarano disponibili a farsi carico, dato che il trasporto dei due studenti disabili avrebbe un costo molto più esoso. Eppure nessuno vuole prendersi la responsabilità di fare marcia indietro. L’amministrazione e i genitori, a questo punto, stanno preparando gli atti per impugnare, con ricorso amministrativo, le nomine e verificare, attraverso l’accesso agli atti, che verrà richiesto formalmente stamane, le regole di composizione di tutte le classi. Ad accendere ancora più gli animi hanno contribuito le vere e proprie pressioni che le famiglie dei due ragazzi disabili stanno subendo per far cambiare scuola ai loro figli, rimuovendo così, secondo il parere unanime di tutti quelli che si sono schierati in questa battaglia, alla radice la forza delle motivazioni che stanno infiammando la protesta. «Ho ricevuto già diverse telefonate - ci dice la mamma di uno dei due giovani - da un professore del’Istituto professionale per l’agricoltura di Lagopesole, che mi chiedeva, a nome del preside, di portare da loro mio figlio, spiegandomi che c’era, sia all’andata che al ritorno, un autobus con “orari comodi”. In prima battuta sono rimasta sorpresa, non capivo come avessero avuto il nostro nome e il nostro numero, in violazione di ogni diritto alla privacy, poi ho capito cosa stava accadendo». «Ho chiamato l’istituto – ha continuato il sindaco Tripaldi - per capire come avessero fatto a contattare le famiglie e condannare un atteggiamento riprovevole e mi sono fatto un’idea di cosa era avvenuto: per sgombrare il campo dalle polemiche, probabilmente sotto il suggerimento di qualche altro dirigente scolastico, sono state fatte insistenti richieste di nulla osta alle famiglie, pressioni che riteniamo inammissibili e lesive della dignità altrui e del libero arbitrio». Oggi i ragazzi degli altri 4 anni della succursale aviglianese, sono entrati, dopo cinque giorni di protesta, in aula ed anche le matricole della prima classe dovrebbero aver fatto il loro ingresso tra i banchi ad Avigliano, anche se senza insegnanti né autorizzazione, nell’attesa di avere qualche buona notizia. Comunque, per sabato prossimo, si stanno predisponendo le autorizzazioni per un’altra manifestazione di protesta, questa volta nel capoluogo e con il coinvolgimento degli altri istituti e studenti, perché nessuno ha voglia di arrendersi.
 
Sandra Guglielmi
fonte LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
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