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25/07/2016
DE LUCA SI È TRASFORMATO NEL ’SERVO MALVAGIO E PIGRO’ DELLA PARABOLA CHE AMAVA RACCONTARE
Rosa attacca il sindaco dopo gli ultimi ingressi Pd nella giunta: “Definitivamente traditi tutti i valori della campagna elettorale”
 
POTENZA- Avevano vinto insieme. Una vittoria nella quale, alla vigilia, in pochi avevano creduto. I tempi di quella campagna elettorale, entusiasmante per chi l’ha vissuta, sono però ormai solo un ricordo. E dopo i nuovi ingressi targati Pd nella giunta De Luca, Carmen Celi e Donatella Cutro, su diretta indicazione di De Filippo e Pittella (tra l’altro in uno schema che risponde allo scontro in atto tra le diverse correnti dem, renziane e non), al consigliere regionale FdI Gianni Rosa, che proprio puntando su De Luca si era illuso di aver sconfitto il «sistema Pd» a Potenza, non resta che dire che ormai sono stati «definitivamente traditi tutti i valori della campagna elettorale». «Il candidato Dario De Luca, durante la campagna elettorale - ricorda Rosa in una nota -, era solito raccontare al suo uditorio di giovani speranzosi di cambiare Potenza, una parabola cristiana, quella dei talenti: l’uomo, che non ha paura di rischiare e mette a frutto quello che gli è stato ’donato’, verrà ricompensato ». Peccato però che il «De Luca Sindaco pare aver dimenticato tutte le belle parole dette in campagna elettorale e si è comportato esattamente come “il servo malvagio e pigro” della parabola. Ha preso l’entusiasmo di tanti giovani (e i loro voti), ha preso un programma elettorale ben preciso, ha preso la rivoluzione che i cittadini gli avevano consegnato e li ha sotterrati per paura di perdere la poltrona ». «Povero Dario - continua Rosa -, sempre più simile al suo compare Pittella. Da rivoluzionario a guardiano degli interessi politici di pochi; con una sola differenza, Pittella decide, lui no. Ridotto a mero esecutore di vendette contro l’area Margiotta- Santarsiero, ratificatore di ’contentini’ alle aree di De Filippo e Speranza, ha affossato ogni e qualsiasi sussulto di rinnovamento, di trasparenza e di merito». «Quando sostenevamo che l’ingresso del Pd nelnell’amministrazione avrebbe comportato il ritorno alla logiche della spartonza più becera - evidenzia il consigliere regionale FdI -, ci riferivamo proprio a questo. Ricordiamo ancora gli incontri che portarono alle nomine della prima giunta: “La competenza, ci ripetevamo. Serve competenza. L’integrità, non possiamo presentarci con qualcuno che sia meno che integro e integerrimo. La Città ha bisogno di figure che non siano solo oneste ma che appaiano oneste. La rivoluzione parte da qui”. E giù a fare nomi. E quanti ne sono stati scartati anche solo perché la loro nomina avrebbe potuto velare quella trasparenza che noi pretendevamo per dare discontinuità al passato. E ora? Ora ci ritroviamo con volti vecchi e stantii, professionisti della politica che nulla hanno a che fare con quella specchiata carriera di cui necessitava l’amministrazione e che avrebbe ridato lustro al nostro capoluogo. E i giovani? I giovani sono l’esempio della spartonza tra bande: ci sono tutte le aree, caro Dario? O dobbiamo aspettarci nuovi cambi appena l’equilibrio nel Pd cambierà di nuovo?» E ancora: «Gli sperperi come vanno? La città mandata al dissesto dal Pd può permettersi la nuova costosa nomina all’Acta, voluta dal Pd stesso?» «La ’rivoluzione’ tanto sperata e voluta dai cittadini di Potenza - conclude Rosa - è stata sotterrata. La paura di perdere la poltrona è stata più forte del sentimento di rinnovamento che tanti giovani avevano consegnato al candidato sindaco del centrodestra, Dario De Luca, diventato ora sindaco del Pd».
 
Redazione
fonte LA NUOVA DEL SUD
categoria: POLITICA