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23/05/2016
TUTTI I LUCANI NEL MONDO SI RITROVANO A LAGOPESOLE
Il museo dell’emigrazione lucana ha aperto le porte al pubblico
 
La storia si ripete. L’emigrazione verso terre lontane che ha visto protagonisti molti lucani in certa di lavoro, si è invertita nel nuovo secolo: la Basilicata è diventata terra di accoglienza di flussi migratori che scappano da guerre fratricide scoppiate nei loro paesi di origini. Abbiamo visto emigrare intere famiglie di gente per bene, ma, anche qualcuno con la «fedina penale non proprio trasparente». Fra gli emigrati lucani molti si sono distinti per le loro doti di intelligenza messa al servizio dei Paesi che ha ospitato le loro famiglie. Per lasciare un segno di una epopea vissuta dai nostri corregionali, nel Castello di Lagopesole è stato allestito il Museo dell’Emigrazione «per mantenere vivo il ricordo dei nostri emigrati, dei loro sacrifici e delle loro conquiste e per lasciare un segno indelebile nella storia della nostra emigrazione ». In occasione dell’aper tura ufficiale al pubblico del Museo, è stata celebrata nella cappella del castello federiciano di Lagopesole, la Giornata dei lucani nel mondo, fortemente voluta dalla Regione Basilicata per il tramite del Centro Lucani nel Mondo «Nino Calice». «Quale occasione migliore dunque, - ha spiegato, Luigi Scaglione il Coordinatore del Centro Lucani nel Mondo - per celebrare quella che fu una scelta unanime del Consiglio Regionale di Basilicata che nel Febbraio del 1999 all’unanimità, decise di istituire la Giornata dei Lucani nel Mondo in coincidenza con la data di proclamazione dello Statuto Regionale. Fu quella una scelta lungimirante - ha aggiunto Scaglione - nel cui solco il Presidente della Regione, Marcello Pittella e quello del Consiglio regionale, Franco Mollica, ricorderanno il senso di una emigrazione che oggi, attraverso gli occhi di chi ritorna a casa e dei nuovi migranti, sembra rappresentare ancor più quello che Quinto Orazio Flacco declamò ricordando che «chi solca i mari, muta i cieli, non l’anima». Quell’anima che rivediamo viva e pulsante quando incontriamo i nostri corregionali nei loro nuovi Paesi, nelle loro associazioni o quando incrociamo i nostri giovani che partono alla ricerca di una speranza di vita e di successo. Proprio come è accaduto per i tanti Lucani che in questi decenni, a partire dal dopo Unità d’Italia, in particolare, hanno lasciato la nostra regione - ha proseguito Scaglione - e con il sorriso più che con le lacrime». Per il sindaco di Avigliano, Vito Summa, «l’apertura del Museo completa il percorso di valorizzazione del castello di Lagopesole avviato con «Il mondo di Federico», e rafforza l’operazione di recupero della memoria storica e dell’identità culturale che appartiene alle nostre comunità e rimane ancora forte in coloro che vivono in altri territori. Auspichiamo – ha aggiunto – che accanto al museo si preveda la realizzazione di un centro di documentazione sull’emigrazione che possa avere sede nel castello di Lagopesole». Hanno partecipato all’inaugurazione i consiglieri regionali, Nicola Benedetto, Vito Giuzio, Carmine Miranda Castelgranede e Mario Polese, l’assessore Flavia Franconi, la dirigente Patrizia Minardi, Maria Albano e la professoressa Paola D’Antonio dell’Università di Basilicata e moltissimi emigranti.
 
Antonio Pace
fonte LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
categoria: ATTUALITÀ