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22/05/2016
SONO ALLE DIPENDENZE DEI POTERI FORTI, A INIZIARE DAI PADRONI DEL PETROLIO
Da Renzi a Pittella, 5 Stelle all’attacco con Di Maio da Melfi e Pisticci per le elezioni Comunali
 
MELFI- C’era molta gente ieri pomeriggio a Melfi, ma comunque forse molta di meno di quanto si fosse messo in preventivo (vista la scelta del Palasport invece di una normale sala della città federiciana) per l’inaugurazione ufficiale della campagna elettorale della lista del Movimento 5 Stelle per le comunali del prossimo giugno. Per l’occasione c’è stato il tutto esaurito a livello di vertici dei gruppi grillini di Basilicata che hanno tutti a più riprese preso la parola tra l’entusiasmo del popolo pentastellato lucano, giunto pure da molti altri centri della nostra regione. Dal deputato europeo Piernicola Pedicini ai parlamentari nazionali Maria Liuzzi e Vito Petrocelli fino ai consiglieri di parlamentari. A Melfi, in quanto vice presidente della Camera - ha affermato a tal proposito - sarei potuto arrivare con regionali Gianni Leggieri e Gianni Perrino. Tutti in fila per accusare la giunta regionale Pittella di ”inefficienza sia politico-amministrativa che tecnico-legislativa, con unica, vera propensione ad essere alle dipendenze dei poteri forti economici, partendo dai padroni del petrolio”, per dare man forte ad un’emozionantissima candidata sindaco, Angela Bisogno, e per introdurre l’intervento clou dell’on. Luigi Di Mario, vice presidente della Camera, originario di Pomigliano d’Arco, e ormai - dopo la morte di Casaleggio e il ritorno di Grillo ai palcoscenici - punta di diamante dei pentastellati italiani. Tanto da essere acclamato come a Melfi il più accreditato dei competitor del presidente Renzi per la successione a Palazzo Chigi.

AMMINISTRATIVE MELFI - Sulle amministrative a Melfi la Bisogno ha evidenziato come ci siano molte problematiche rimaste irrisolte, per poi tratteggiare il profilo dei pentastellati. “C’è un candidato sindaco che ha presentato 6 liste con 100 candidati con lo scopo di prendere voti, un altro candidato sindaco ne ha presentate tre. E poi ci siamo noi. La nostra è una lista composta da soltanto 12 candidati, tutte persone oneste. Fidatevi di noi. La nostra è una squadra giovane, motivata, trasparente che saprà fare buona amministrazione”, ha detto. Lo stesso Di Maio ha lanciato qualche frecciatina all’indirizzo degli avversari. “Se a proporvi un cambiamento per questa città è chi ha già governato questa città - ha tuonato - allora vi sta prendendo in giro”. Poi la proposta già lanciata in altre sedi. “Se vinciamo cacceremo Equitalia come già abbiamo fatto in altre città. Serve una riscossione differente, devono essere gli amministratori a mettere i cittadini nelle condizioni di pagare, non di chiudere e di espatriare”.

FIAT - E sulla Fiat Di Maio ha rilevato come siano stati concessi “miliardi di euro e in cambio abbiamo delle delocalizzazioni. Ma non è colpa della Fiat, bensì dei politici. Dicono che il settore auto sia in ripresa, bugia. E poi non si dice che Fca non è più azienda italiana, ma multinazionale. Nel nostro Paese prendono solo soldi, nonostante che vendano auto a caro prezzo. Devono finire le bugie di Renzi. Il vostro voto deve pure servire per iniziare a smuoverlo da Palazzo Chigi. I sondaggi ci danno ragione, anche se non crediamo in essi, perché non comprendono i compari del centrosinistra e di Verdini”.

INCHIESTA SUL PETROLIO - Il vicepresidente alla Camera si è poi soffermato anche sull’inchiesta sul petrolio, elogiando i lucani che “hanno risposto con grande forza”, raggiungendo il quorum al referendum anti trivelle. “E’ stato un segnale di risposta ad un Pd che pensava di poter bivaccare da queste parti. Non spero mai - ha aggiunto - che le inchieste diano spallate al governo, dalle inchieste emergono però dati politici. La domanda è: chi fa la politica energetica, la politica dei trasporti e la politica economica del governo Renzi? Lo scopriamo sempre dalle inchieste. Io - ha concluso Di Maio - ovviamente spero che quell’inchiesta riesca a farci capire veramente tutti gli intrecci: a me già basta quello che è emerso dalle indagini preliminari per capire che la politica energetica del governo la faceva un traffichino che per un subappalto provava a far scrivere le leggi per la Total”.

REFERENDUM COSTITUZIONALE - Nessun riferimento sul palco al referendum di ottobre. Ma ai giornalisti più tardi Di Maio ha detto. “Il gioco che sta facendo in questo momento Renzi, usando il referendum, è quello di coprire le amministrative che evidentemente ha paura di perdere. A questo gioco - ha aggiunto Di Maio - io non ci sto”. Il vicepresidente della Camera ha detto di dubitare “che qualcuno dei Cinque Stelle voterà per il sì” al referendum costituzionale. “Il problema fondamentale in questo momento storico è che nessuno sa che cosa ci sia scritto in questa legge costituzionale. E - ha continuato Di Maio - Matteo Renzi sta provando a far di tutto fuorché a far conoscere il contenuto di questa riforma”. Secondo Di Maio “conoscere il contenuto di questa riforma significa votare no. Non conoscerlo e stare a sentire le balle del presidente del Consiglio è tentato dal votare sì”.

NO AGLI SPRECHI - Basta sprechi, ha detto ancora ai melfitani. “Occorre dare spazio vitale alle piccole e medie imprese che fanno benessere nel Paese. Altro che Marchionne che prende i soldi dallo Stato italiano, rendendolo succube. Si taglino gli sprechi e le vertasse per i ceti meno abbienti. Per i salari molto bassi, più di 10 milioni di cittadini lavoratori sono al di sotto della soglia di povertà. A Roma come a Potenza si sperpera, dicendo un sacco di bugie. Non si pensa a dare voce e alla povera gente. Si taglino gli stipendi d’oro e di privilegio. Dei politici prima di tutti. Come facciamo noi, dando i soldi a tanti giovani che vogliono fare impresa, tagliando i nostri stipendi parlamentari. A Melfi, in quanto vice presidente della Camera - ha affermato a tal proposito - sarei potuto arrivare con l’auto blu. Non sono cose nostre - ha commentato l’esponente grillino -”. Presenti anche i candidati sindaci grillini di Pisticci, Viviana Verde, Scanzano J. Antonio Musilli e Montescaglioso Giuseppe Di Taranto. Dove si voterà il prossimo 6 giugno. Al Palasport c’erano anche i grillini di Rionero, rigidamente in cagnesco. Volevano presentare due liste separate, ma i vertici del movimento non gliel’hanno concesso, naturalmente. “Evidentemente il M5S a Rionero non è ancora pronto a candidarsi seriamente”, ha argomentato l’europarlamentare Pedicini. In serata i pentastellati si sono spostati nel materano, chiudendo la spedizione lucana a Marconia di Pisticci.

 
Clemente Carlucci
fonte LA NUOVA DEL SUD
categoria: POLITICA