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13/02/2016
QUANDO LA STORIA DIVENTA MATERIA VIVA
Un centro visite all’avanguardia nel castello di Lagopesole
 
LAGOPESOLE - Storia e natura che diventano materia viva. Accade tra le mura millenarie del castello di Lagopesole, con l’inaugurazione del nuovo centro visite della riserva naturale antropologica Coste Castello, gestita dall’Ufficio biodiversità di Potenza del Corpo Forestale dello Stato. Un sito più unico che raro, tra le tante preziose riserve naturali gestite dal Cfs, in quanto ricco non solo di flora e di fauna, ma anche di storia, miti e leggende che contribuiscono ad alimentare il fascino del maniero federiciano e dei boschi che lo ammantano. Il centro visite ha sede in un’ala del castello precedentemente chiusa al pubblico, che affaccia sul cortile più interno. All’iniziativa hanno preso parte i bambini della scuola primaria di Lagopesole e i ragazzi di diversi istituti superiori, che hanno preso parte ad iniziative differenziate, in base all’età. Gli alunni della scuola elementare nella sala Normanna del castello hanno potuto compiere una sorta di viaggio nel mondo di Federico II, ma anche nei segreti del mondo animale e vegetale che, ora come allora, fa da cornice al castello; gli studenti degli Istituti Superiori hanno partecipato ad un dibattito con lo scrittore Maurizio De Fino e Costantino Conte, ricercatore del Centro Annali per Una Storia Sociale della Basilicata «Nino Calice», alla scoperta dei segreti e misteri della sepoltura del Re normanno. «L’obiettivo - fanno sapere dal Corpo Forestale dello Stato - è quello di formare giovani sentinelle della natura e un domani adulti responsabili». «Il centro visite - ha spiegato il responsabile dell’Ufficio Biodiverità di Potenza, Giovanni Adinolfi - potrà essere visitato, previo appuntamento con i nostri uffici, non soltanto per le scolaresche, ma anche per gruppi interessati a conoscere la natura e la storia della Basilicata». L’iniziativa ha avuto un prologo nella giornata di giovedì, con una visita dedicata alle testate giornalistiche nazionale, sul monte Croccia, altra riserva naturale gestita dal Corpo Forestale dello Stato, che molti la Stonehenge italiana, con la visita al complesso megalitico Petre de la Mola che presenta allineamenti diretti alla posizione del Sole al mezzogiorno ed al tramonto del solstizio d’inverno, e durante gli equinozi ed il solstizio d’estate. Ieri mattina, prima di arrivare al castello, la visita alle riserve lucane è proseguita con i graffiti preistorici de «I Pisconi » di Filiano.

Una giornata con Federico II per scoprire la magia della Basilicata

Il lupo, la lontra e gli altri abitanti del bosco. Le querce maestose e le erbe officinali. La storia e la leggenda. Il medioevo e il brigantaggio. Queste alcune delle tante sfaccettature dei percorsi di visita della riserva antropologica Coste Castello «pensati » dall’Ufficio biodiversità di Potenza del Corpo Forestale dello Stato e messi in pratica nella «Giornata con Federico II» che ha avuto luogo ieri mattina al castello di Lagopesole. Accolti nell’androne da una pattuglia a cavallo in alta uniforme del Cfs, con i suoi lucidissimi morelli murgesi (di stanza al centro di selezione equina Monticchio di Sant’Andrea di Atella, gestito sempre dall’Ufficio Biodiversità), i giovani visitatori sono stati subito catapultati all’indietro nel tempo, grazie alla presenza del gruppo di rievocazione storica «I cavalieri di Bianca Lancia» di Lagpopesole. Due i percorsi pensati, a seconda del diverso tipo di utenti possibile. Per i più piccoli un percorso naturalistico moderno e interattivo, ma anche collegato alle atmosfere magiche del luogo. Un nuovo concetto di educazione ambientale, hanno spiegato gli organizzatori dell’iniziativa «dove i ragazzi devono essere difensori della natura viva». Nella sala allestita con il percorso natura, infatti, non vi sono manufatti di tassidermia, ma sagome degli animali del bosco fatte tutte a mano dagli operai della Forestale, che si illuminano al passaggio dei visitatori. Ieri mattina, inoltre, i giovanissimi visitatori hanno ricevuto una vera e propria investitura a cavalieri difensori della natura, con tanto di spada e scudo. Ognuno, poi, con un cestino, ha potuto raccogliere in un cestino le erbe locali spontanee, per simulare la preparazione di una «pozione ». Perchè, nella riserva che si estende ai pedi dell’antico maniero federiciano, i valori della natura si tingono anche di magia. Per i ragazzi più grandi, invece, è stato previsto un percorso con accenti culturali più marcati: dai misteri scaturiti dall’apertura minimale del sarcofago di Federico II avvenuta nel 1998, con il dibattito sull’identità del terzo corpo, di sesso femminile, ritrovato all’inter no del sarcofago, alle vicende del brigantaggio postunitario nella valle di Vitalba, fino alla sfortunata storia d’amore tra Elena degli Angeli di Epiro e Manfredi di Sicilia. Manfredi fu sconfitto ed ucciso dagli Angioini durante la Battaglia di Benevento nell'aprile 1266. la moglie Elena venne quindi imprigionata. La leggenda vuole che i fantasmi dei due coniugi, lei all’interno del castello alla luce di una candela, lui a cavallo nelle campagne circostanti, tornino a frequentare i luoghi della perduta felicità. La vicenda è stata rievocata, alla fine della giornata di inaugurazione del centro visite, con un suggestivo momento canoro all’in - terno della cappella angioina del castello.
 
Giovanna Laguardia
fonte LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
categoria: ATTUALITÀ