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09/05/2015
NO ALL’ALLARMISMO SI PENSI ALL’AMBIENTE
La Cgil sulla questione petrolio
 
POTENZA - Sulla questione dell’articolo 38 e del rischio di maggiori estrazioni è intervenuto anche il segretario regionale della Cgil, Angelo Summa che in una nota dichiara: «“Non eccediamo con gli allarmismi. E con le dichiarazioni ad effetto che rischiano di creare solo disinformazione e preoccupazione tra i cittadini lucani». Angelo Summa quindi rispetto alle notizie di queste ultime ore ibadisce: «E' profondamente sbagliato creare allarmismi. Speculare sulla possibilità che nell'immediato l'Eni e la Total possano superare il limite dei 154 barili al giorno vuol dire non conoscere i fatti e ignorare la realtà. Fermo restando che per la Cgil il limite dei 154.000 barili è un principio su cui non si può immaginare nemmeno un barile in più la questione è ben più complessa. La vera emergenza è capire nell'immediato come riuscire a conciliare l’attività estrattiva alla tutela ambientale. E questo può avvenire solo e soltanto ridando credibilità alle istituzioni deputate alle attività di controllo e monitoraggio ambientale ». Summa continua ancora: «Perchè se vogliamo dire il vero in questo momento le estrazioni non superano i 100 mila barili al giorno. L'Eni non è nemmeno vicina al limite dei 104 mila barili ma si ferma a 80.00o circa. E non si sa nemmeno se arriverà mai al limite visti i costi. La Total nella concessione di Tempa Rossa anche è sotto i limiti con estrazioni di qualche migliaia di barili al giorno». Il segretario della Cgil di Basilicata ribadendo la massima attenzione all'intero comparto e al rispetto delle regole spiega che al di là della discussione delle competenze tra Stato e Regione che resta un tema di particolare attenzione e preoccupazione” chiede «che tutti gli sforzi della politica e delle istituzioni vengano diretti a garantire la massima trasparenza sulle estrazioni che già avvengono per conciliare l'uso dell'energia fossile con il massimo della tutela ambientale e sanitaria. Su questo c'è ancora molto da fare. Come c'è da lavorare per pretendere l'utilizzo delle più moderne tecnologie per mettere in sicurezza le operazioni di estrazione e farlo nella maniera meno invasiva e allo stesso tempo garantire i massimi livelli mondiali di tutela dell'ambiente e della salute delle persone».
 
Redazione
fonte IL QUOTIDIANO DEL SUD - EDIZIONE BASILICATA
categoria: ATTUALITÀ