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12/04/2015
QUESTA E’ TUTTO UN’ALTRA STORIA
L’uovo di Colombo’ del pd aviglianese finalmente si è rotto e i garanti dell’informazione derubricati a ”regime” mettono le pezze al culo, difendendo pure l’indifendibile!
 
Caro lettore aviglianese che vivi felicemente lontano dalla “nazione”, qui è tutto un fervore di idee, un ticchettio di touch screen da facebook ad aviglianonline.eu, le nuove piattaforme digitali dove ogni puntata è ben architettata. C’è il plot narrativo (l’oracolo), c’è la location giusta (la camarilla della lega nord, proprietaria delle tessere del PD, sia pure e finalmente al suo declino e un centrodestra in agonia), ci sono i vigliacchi (specie in facebook) i costumi (arcobaleno della stampa) e il climax (la fine di un epoca). C’è, come e’ giusto che ci sia in una piattaforma digitale che deve fare audience, l’elemento indispensabile per funzionare: la violenza verbale più o meno celata (e questo primato lo lascio a Basilicatanet e al profilo FB “Avigliano dalle stelle alle stalle”). Il format e’ a metà strada tra House of cards e Romanzo criminale: comprensibile! La lega nord, vuole risuscitare un pezzo di storia che ha caratterizzato il governo del territorio aviglianese, tragico comico e decisivo, della storia appannata del centro sinistra aviglianese, quella dal 1995 al 2000, appunto (ricordiamo il parco eolico di monte Sant’Angelo, il centro pilota, il gruppo antievasioni con la famosa relazione “bacchetta” del segretario comunale dell’epoca, i contenziosi del polivalente, i 500 milioni di vecchie lire all’Acquedotto Pugliese, il progetto di nettezza urbana, la proposta di adesione al parco del Vulture e tanto altro). Ed allora ecco che manca, del tutto, un protagonista: la sinistra dell’epoca che nel 2000 lo mandò a casa. Oggi quella sinistra che non c’è più è ben interpretata dal partito socialista e da SEL. Determinanti nel tenere il verso dritto intrapreso nel 2010 con Vito Summa sindaco, Vito Lucia assessore al bilancio, Anna D’Andrea assessore all’istruzione, Antonio Bochicchio vicesindaco con delega ai lavori pubblici e ambiente e Ivan Santoro assessore alla coesione sociale. Da ricordare un passaggio alieno di Donato Salvatore e qualche scivolone di percorso per una strada sdrucciolevole con gli assessori rimossi, più che colpevoli ingenui. Si vis pacem, para bellum è il celeberrimo motto latino a corredo di prese di posizioni dell’Ordine dei Giornalisti, Assostampa è stranamente ora difeso anche dalla Nuova del sud cartacea (che sadda fa pe camba) strategicamente carica di allusioni, sottintesi, ermetismi, che senza aver capito nulla, per partito preso, celebrano la difesa di Donato Pace. Penso che sia lampante per chi sa leggere e scrivere (come si dice ad Avigliano) che a costui certamente non è stato inibito il diritto di manifestare il proprio pensiero, anzi, ma semplicemente gli è stato contestato, per la sua posizione dirigenziale di governo della testata giornalistica digitale della regione Basilicata, l’uso improprio, o meglio ancora l’utilizzo a suo uso e consumo della piattaforma per veicolare ad orologeria pensieri di convenienza al fine di delegittimare il sindaco di Avigliano. Poi, se l’informazione si identifica con il modello “Pace” (non obbligatoriamente eterna), i rumori di guerra prevedono dei potentissimi altoparlanti, posizionati con tutti i pro e i contri sulle piattaforme di libero accesso al cittadino comune che non ha santi protettori. Ritornando agli assessori ancora in carica, sarà silenzio per una fuga nell’altra lista, o solo paura la mancata presa di posizione dell’Assessore Anna D’Andrea. Chi sa perché! Oggi appare come l’unica figura “Angelica” salvata dai leghisti delle frazioni per la sua carica assessorile (si dice, ma io non ci credo che sono stati persi diverse migliaia di euro per un edificio scolastico di Avigliano per non aver prodotto la giusta documentazione alla Regione, ricordiamo anche il famoso muro di sostegno di Sant’Angelo e il pallone sgonfiato). Il suo silenzio rappresenta l’autentica crux interpretum che costituisce la chiusa della marciana politica ricattatoria della camarilla leghista. La reazione finale: Se per i leghisti ha fallito il sindaco Summa e la sua giunta, Anna D’Andrea se non entra a far parte della lista capeggiata da Vito Summa, sancisce anche il suo fallimento e se ce la ritroviamo nella lista leghista fra quelli che hanno determinato tutta la storia di Avigliano dall’ottanta post terremoto, conferma la regola che al peggio non c’è mai fine. Vi siete stancati di leggere? Bene, anch’io, mi sono stancato a scrivere anche se c’è ancora tanto da dire!
 
Enzo Claps
fonte AVIGLIANONLINE.EU
categoria: ATTUALITÀ