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27/12/2014
AFFRESCHI RINASCIMENTALI A RISCHIO
Avigliano infiltrazione di acqua nella Chiesa di Santa Lucia appello al sovrintendente per i beni archeologici e paesaggistici della Basilicata
 
Avigliano, corre l’anno 1566 quando viene edificata, "extra moenia", la cappella dedicata a Sant’Antonio abate (S. Antonio di Vienna), successivamente dedicata a Santa Lucia. Se il passante distratto si fermasse davanti alla piccola chiesetta, potrebbe leggere sul portale d'ingresso una frase scolpita che recita: "DIVVS ANTONIVS VIRILITER DIMICAVIT HOC / FACET VIVES ANNO DOMINI 1566". All’interno (lungi da me fare la Cassandra, ma penso ancora per poco se non si interviene immediatamente) possiamo ammirare l'ultimo straordinario ciclo di affreschi eseguito da Giovanni Todisco di Abriola commissionato, nel 1567, dal procuratore della confraternita di Sant’Antonio, Pirro Antonio Guglielmi. Possiamo così ammirare “l’Eterno Padre e degli angeli musici”, il “Miracolo di S. Antonio da Padova”, la “Denuncia alle autorità contro S. Lucia per la sua fede cristiana” e “degli angeli musici”. Poca cosa direte se paragonata a monumenti ed opere d’arte di ben altro tenore, ma questo piccolo scrigno racchiude la storia e l’identità di una comunità, per questo mi rivolgo al parroco di Avigliano Don Salvatore e al Sovrintendente per i beni archeologici e paesaggistici della Basilicata, per chiedere, ex abrupto, perché si sono disinteressati completamente alle sorti di questa piccola chiesa custode degli affreschi. Abbiamo spesso sentito ripetere, specie dagli stranieri, che un paese come l’Italia, così eccezionalmente ricco di luoghi con straordinarie opere d'arte, non avrebbe mai dovuto entrare in guerra; deplorazione ingenua, se si pensa che quello che non ha fatto l’ultima guerra mondiale finita nel 1945 lo sta facendo l’incuria dell’uomo. Cari citati, grazie alla vostra distrazione, ogni goccia cristallizzata che cade dal cielo e finisce sul tetto, ogni frammento di pittura che si stacca dagli affreschi dalle pareti e dal soffitto ammuffiti, se non lo sapete, ormai sono come granelli di sabbia nella clessidra del tempo che scorre. Un conto alla rovescia verso il disastro irreversibile per la chiesa di Santa Lucia e i suoi straordinari affreschi rinascimentali. Tutto per colpa grave del vostro pressapochismo e menefreghismo nel sollecitare le istituzioni pubbliche e anche quelle ecclesiastiche al fine di reperire fondi intelligenti per salvare un patrimonio culturale inestimabile. E vi sembra poco? Le infiltrazioni d’acqua hanno e continuano a produrre gravi danni - molto più preoccupanti di quelli immaginati quando era scattato l’allarme per il tetto - e il tempo per mettere in sicurezza l’opera d’arte è si continua ad assottigliarsi. Svegliatevi perché tocca a voi interessarvi e se non siete capaci delegate chi lo sa fare meglio di Voi. E non dite di non sapere perché è un fatto datato e stranoto agli arcipreti aviglianesi che si sono succeduti e più volte segnalato tant’è che leggo sulla rivista "Basilicata Regione Notizie, del 1998” un bellissimo articolo descrittivo dal titolo “Giovanni Todisco ad Avigliano – l’ultimo ciclo noto di affreschi” scritto a due mani da Fancesco Manfredi e Giuseppe Settembrino. Sempre per rinfrescare la memoria a Don Salvatore e al Sovrintendente voglio omaggiarli di un passo significavo dell’articolo: “(…) Prima che il tempo smemori e si finisca con l'eludere anche quest'esperienza pittorica rinascimentale, intrisa di richiami tardo-gotici e risolta in un linguaggio figurativo che recupera l'antico innestandolo in quello popolare in sintonia con la fede degli umili, si ritiene utile procedere ad una dettagliata descrizione degli affreschi e del contesto spaziale entro cui si inserisce la narrazione. (…)”. Un dato è certo del restauro si parla da sedici anni mentre di somme di denaro importanti da investire manco l’odore. Spero che ci sia almeno uno straccio di preventivo di somma urgenza su carta. Extrema ratio sono fondi che nessuno, nemmeno la santa chiesa ad oggi, sembra disposta a sborsare. Le infiltrazioni continuano e i danni sono sempre più incontrovertibili. Infiltrazione contro guerra due a zero. La problematica fin qui esposta mi è stata segnalata dai responsabili del gruppo facebook “Avigliano ieri, oggi e domani” che racconta la nostra cittadina attraverso le fotografie di ieri, di oggi, aspettando domani.
 
Enzo Claps
fonte LA NUOVA DEL SUD
categoria: AMBIENTE