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19/10/2014
LE RADICI PROFONDE NON GELANO MAI, DIBATTITO SUL PINO RAUTI, POLITICO ED INTELLETUALE
Presenti anche le figlie Alesandra ed Isabella
 
Il chiostro degli antichi domenicani era pieno, note di arpa e di violino, una platea attenta nel sentire discutere ricordo di uno dei personaggi più importanti e di certo innovativi della destra italiana, anche uno dei più complessi da valutare, essendo stato la sintesi del Politico e dell’Intelletuale, del valore della tradizione e della capacità di innovare, della capacità di trarre insegnamenti dal passato ma allo stesso tempo di leggere in anticipo i mutamenti politici e sociali M anche una platea variegata, vi erano le figure storiche della destra lucana come Filippo Margiotta e Vincenzo Belmonte ed le nuove leve come Luigi Modrone ed Antonio Tisci, vi erano elettori e simpatizzanti di destra venuti anche dal materano e dalla Puglia, ma anche elettori di sinistra o di centrosinistra.Del resto l’organizzatore Vincenzo Mancusi voleva questo e nella sua presentazione l’aveva ribadito: discutere oltre le fedi ed i credi politici. Il nome della manifestazione:suggestivo: “Le radici profonde non gelano”, frase presa dal capolavoro La compagnia dell’Anello di Si John Ronald Reuel Tolkien, per parlare della figura politica ed intelletuale di Pino Rauti. Al tavolo di relatori l’On. Paolo Agostinacchio, l’On. Silvano Moffa, l’Assessore Comunale di Montalbano Jonico Rocco Tauro e il Sen. Pasquale Viespoli, e le figlie Alessandra e Isabella e a moderare - oltre che organizzatore- l’aviglianese Vincenzo Mancusi, segretario amministrativo nazionale della Fiamma Tricolore, e da sempre vicinissimo all’On Rauti, un percorso politico nato nel lontano 1984 e che è sempre rimasto solido sino alla scomparsa del avvenuta nel 2012. Ricordiamo Giuseppe Umberto Rauti è nato il 26 novembre a Cardinale (Catanzaro) dopo essersi arruolato appena sedicenne nella Repubblica Sociale Italiana, dopo la prigionia approda nel 1947 a Roma, dove inizierà la sua lunga ed interrotta militanza politica.
Sarebbe anche superfluo tracciare una nota biografica di Rauti, esponente di spicco del macrocosmo della destra italiana, spesso controcorrente, spesso in disaccordo con i vertici del Msi, di certo un politico che è stato sempre coerente con i suoi ideali, che lo portarono spesso a scelte difficili, a dimissioni o abbandoni del Movimento Sociali, senza timore di “perdere una carriera partitica” ma sicuro di fare politica. Militante e intelletuale, forte il rapporto con il poliedrico Julius Evola, ai cui scritti Rauti avvicinerà molti giovani militanti missini. E’ il periodo della rivista La Sfida fondata da Erra, Pino Rauti e Sterpa, e poi la nascita di Imperium che vede la luce nel 1950.
Periodo di apprendistato e di profonde riflessioni politiche, che mettono subito in luce una delle caratteristiche di Rauti: la capacità di andare controcorrente e cercare nuove strade- dirà in una intervista a Giampiero Mughini di sentirsi “Come un uomo di 60 anni che sta cercando la sua strada”- inizia il confronto con la FGCI di Enrico Berlinguer : « Il dialogo con i comunisti era un modo per uscire dalla logica dello scontro frontale, che permetteva alla DC di presentarsi come baluardo rispetto agli opposti estremismi. I tumulti di piazza intimorivano l'opinione pubblica, perché riproponevano la prospettiva della guerra civile, e a guadagnarci erano i democristiani. Quindi confrontarsi con la FGCI poteva essere utile, anche perché io pensavo che avessimo argomenti validi da sottoporre alla gioventù di sinistra. La critica al capitalismo, all'americanismo e all'atlantismo costituiva un possibile terreno d'intesa. » Poi le vicende giudiziarie, l’arresto, l’accusa da una fonte che restò sempre anonima di due attentati dinamitardi avvenuti il 16 novembre 1950 contro il PRI e i PSU, il carcere e poi rilasciato e prosciolto; vicende che si ripeteranno nel i1972 per gli attentati ai treni dell'8 e 9 agosto 1969. Successivamente l'incriminazione si estenderà agli attentati del 12 dicembre (tra cui la strage di Piazza Fontana) per cui fu anche incarcerato alcuni giorni, venendo rilasciato il 24 aprile 1972 prima di essere eletto deputato, prosciolto ed ancora nel 2008 per la strage di Piazza della Loggia a Brescia; rinviato a giudizio. Assolto "per non aver commesso il fatto". Eppure spesso ci si dimentica del’attività di Rauti Parlamentare ( dal 1972 al 92) :firmatario nel 1982, della prima proposta di legge in difesa dell'ambiente mai presentata nel Parlamento italiano, si è battuto per la creazione di un servizio geologico nazionale, del politico che ha portato temi come l'anticapitalismo e il terzomondismo, che ha intuito che la destra italiana doveva “sfondare a sinistra” lanciando anche messaggi all'elettorato di sinistra. Secondo Rauti infatti l'avanzata elettorale del 1972 aveva beneficiato dell'apporto di parte dell'elettorato di sinistra che però all'indomani del lancio del progetto di "grande destra" accarezzato da Almirante era nuovamente rifluito a sinistra, Ed il Rauti innovatore della destra con una grande attenzione per la cosiddetta "seconda società" rappresentata dai portatori di handicap, le casalinghe, le famiglie dei tossicodipendenti i e per consumatori.;sua una proposta di legge in si chiedeva per contrastare la droga una dote 300 miliardi l'anno, contro i 19 allora previsti. Il Rauti convinto per allagarsi alla società civile era maggiore preparazione politica giovanile con l'istituzione delle "scuole di partito" ma anche di momenti aggreganti con cineforum, feste e spettacoli e la creazione di circoli culturali. Infatti è una figura popolare tra i giovani di destra, compreso quelli che non l’hanno seguito nelle vicende politiche o che non hanno vissuto in pieno il suo periodo politico , si definiscono rautiani. Il resto è storia politica e ben conosciuta: la segreteria dell’Msi, il “duello “ contro Fini la uscita in contrasto con la svolta di Fiuggi, la fondazione di Movimento Sociale Fiamma Tricolore di Il Movimento Idea Sociale,. Della figura dell’ On Rauti ne abbiamo parlato con la figlia Isabella, da sempre impegnata in politica - è stata anche consigliere regionale della Regione Lazio - e nel volontariato ed anche giornalista professionista

Il messaggio politico di Pino Rauti è ancora attuale?
A due anni dalla scomparsa con serie incontri o volgiamo non solo commemorare l’uomo il polito e l’intelletuale ma anche ragionare e confrontarci con i temi di attualità di una destra che lui ha disegnato che definirei nazionale,popolare e sociale . penso che dei tanti temi che lui ha indicato a tante generazioni della destra possono essere ripresi ancora molto utili.
Ricordo mio padre denunciare il pericolo di dissesto idrogeologico quando quello che succede oggi non era immaginabile, lo ricordo di parlare di ecologia, di ambiente di emigrazione quando non c’era ancora l’esplosione nel sud del mondo, di ecologia, di terzomondismo, dei temi che sono propri del III millennio con largo anticipo.

Il rapporto intelletuale con Julius Evola?
Un rapporto giovanile, intelletuale da grande conoscitore delle opere, delle figura e del personaggio di Evola.; da giovanissimo lo ha anche assistito durante malattia. Ci sono delle origini evoliane nel suo percorso M indubbiamente gli anni ed anni di approfondimento politico ed intelletuale lo hanno portato ad sviluppare un pensiero politico diverso

Pino Rauti ha anche innovato la destra italiana, con il dialogo con Federazione giovanile comunista di Berlinguer e l’apertura alla società sorpassando i canoni di una destra conservatrice E Giusto?

Giustissimo. La destra che mio padre ha designato, teorizzato e attuata non era una destra conservatrice ne tanto meno reazionaria era una destra rivoluzionaria piuttosto , ed in questo momento di rivoluzione , ed anche di rottura c’era la capacità di dialogare, del rapporto dialogico con l’avversario politico.
Aveva anche una posizione di confronto con il Pci, che possiamo più avanzata
Mio padre addirittura parlava di sfondamento a sinistra, che non venne compreso a pienamente nel momento ma che in realtà era una formula giusta

Più politico o pensatore?
Uno scrittore ha scritto l’anno scorso che di Rauti resta più l’eredità culturale che politica. Io direi che sia ancora presto per dire questo sicuramente una eredità culturale per la moltitudine di libri che ha scritto , per tutto quello che ha offerto alla destra come maestro ma c’è anche una eredità politica che può essere raccolta rivalutata contestualizzata
 
Leonardo Pisani
fonte GIORNALELUCANO.COM
categoria: ATTUALITÀ