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07/03/2014
AVIGLIANO E IL “VENTO DEL SUD”
#Sarà solo un “vento di tramontana” che ha soffiato forte nel Web
 
“La libertà non è star sopra un albero/non è neanche il volo di un moscone/la libertà non è uno spazio libero libertà è partecipazione. (Giorgio Gaber)”. Sembra proprio che gli abitanti del web, ogni volta che arriva alla cronaca una “malaffare”, abbiano voglia di seguire le parole della canzone di Gaber! Peccato che lo fanno in quel momento, per poi sprofondare nell’oblio, aspettando la prossima “corruzione” o il prossimo “inquinamento ambientale”, per scatenarsi nella piazza virtuale fine a se stessa. La solita tiritera del cane che si morde la coda, nutrendosi del nuovo prodotto fornito e nulla più. Nel nome del fare, dell’affare, dell’arraffare e del malaffare, la corruzione del terzo millennio ha le sue radici nei secoli. Basti pensare alle opere di Tucidide e Tacito, gli "Annali" e le "Storie", e alle "Lettere a Lucilio” di Seneca. In epoca cristiana, alle "Confessioni" di Sant'Agostino. Grandi capolavori della letteratura antica, ma anche opere di attualità stringente. Perché le questioni proposte sono questioni di oggi: solo che oggi non abbiamo né Seneca né Tacito. Ma tanto pressapochismo di politici “mezze cartucce”. Per fas et nefas -Con tutti i mezzi, leciti e illeciti. Credo buona parte della gente ama affermare - Pecuniae obediunt omnia. - Tutto obbedisce al denaro . E per questo che esistono "luoghi", dove si incontrano le varie forme dell’"affare". E’ cosa più che evidente. Spesso figli di padri di un sessantotto mal digerito, di cui si è voluta ereditare solo la pervicacia e l’arroganza per un’indebita e prolungata scorreria nelle stanze degli affari. Dal ciclostile, passando al bancomat per arrivare all’era cibernetica, nascosti dietro ad un Pc, il passo è breve e le stesse grottesche vicende del “malaffare” di queste ore, che ha turbato la comunità aviglianese, ne appaiono tragica ed evidente testimonianza di quanto ho detto sopra. De Andrè diceva: “Ho sempre avuto pochissime idee ma in compenso fisse”. Ecco, Avigliano, per me, è una di quelle. Nella mia città, non ci sono cittadini alla ricerca di una corruzione che non c’è, è solo invenzione di un’incapace opposizione “sfascista” con forti mal di pancia. E chi amministra non difende i corrotti e i corruttori fisiologici, aspetta che la magistratura faccia il suo corso, per trarne le dovute conseguenze. È così che si crea consenso. La mia città ha un passato da raccontare e guarda avanti per scriverne ancora. La mai città è una comunità di tante associazioni, capace di mischiare il passato e il presente per costruire il futuro. La mia città ha dei giovani vivaci, ma nessuno ha paura delle strade, anche quando è notte. Nella mia città le famiglie straniere si sono ben integrate, contribuendo a mantenere il numero della popolazione sopra i 12 mila abitanti. Insomma, si sentono a casa. La mia città non si chiude mai dentro i confini e rifiuta i luoghi comuni. Non saranno questi presunti scandali, non saranno gli attacchi sconclusionati e malvagi di una “sciocca” e “orsacchiotta” opposizione a rovinare la reputazione di Avigliano. Orgoglioso di essere aviglianese, pronto a combattere e invogliare a combattere tutti insieme. Altrimenti siamo inesorabilmente condannati a questa dimensione.
 
Enzo Claps
fonte IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA
categoria: DA CLASSIFICARE