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15/12/2013
AD AVIGLIANO IL 20,21 E 22 DICEMBRE RAPPRESENTAZIONE DEL PRESEPE VIVENTE
Rivive la natalità nei vicoli antichi di "Basso la terra"
 
Avigliano, 20, 21 e 22 dicembre: Sotto le stelle e tra i suggestivi vicoli del caratteristico ed antico quartiere di “Basso la Terra”, l’associazione “APS Terra”, grazie al suo presidente, agli iscritti e con il sostegno di tanti volontari aviglianesi metteranno in scena il Presepe vivente con dialoghi dal titolo “Preghiera Semplice di Natale”. Nasce all’associazione l'idea di un “libero soggetto natalizio” con la raffigurazione del presepe e la trama dei dialoghi ispirato a S. Francesco d’Assisi che realizzò per la prima volta a Greccio nel Natale del 1223 e anche in onore del nuovo Papa che ha voluto chiamarsi Francesco. Si realizza così il 4° Presepe vivente della storia aviglianese. Con il racconto romanzato dell’evento dislocato in 6 scene, partendo dalle fonti storiche, ci faranno rivivere tutti i problemi che sorgono per organizzare il grande evento della nascita del Messia. La prima scena racconterà: “dov’è povertà con letizia lì non è cupidigia, né avarizia”, la seconda scena racconterà: “dov’è disperazione vi sia speranza”, la terza scena: “dov’è dubbio vi sia fede, la quarta:“dov’è offesa vi sia perdono”, la quinta scena: “dov’è odio vi sia l’Amore” e l’ultima scena, la sesta, racconterà: “dov’è morte vi sia vita”. L’intento di Renato Zaccagnino, presidente di “APS Terra” è di far rivivere la ‘Storia devozionale' e la ‘Civiltà del presepe' attraverso i racconti e la rappresentazione vivente, intesa come connessione tra la storia del presepe e la storia di un paese. La congiunzione viene evidenziata nel legame antico esistente tra la spiritualità aviglianese e la devozione del Natale. Cultura popolare, valori educativi, arte e religiosità si intrecciano ai grandi temi natalizi nella persistenza dell'antico e nella dinamicità del moderno. Il presepe vivente per Renato Zaccagnino porta il simbolo del dialogo antropologico tra le generazioni: “un discorso comprensibile e di grande valore umanitario che consente la trasmissione del sentimento religioso della storia che rivela la presenza di Dio nell'umile vivere della nostra quotidianità.”. La storia della nascita di Gesù, con le sue immagini, i suoi simboli e i suoi eventi, diventa così il glifo, l’esempio universale, di ciò che, al momento giusto, deve succedere a ciascuno di noi: “dov’è morte vi sia vita.”. «Nascesse pure mille volte Gesù a Betlemme, non serve a nulla se non nasce in te...», ha scritto Silesio. Ecco il messaggio finale dell’Associazione “APS Terra” rivolto ai credenti ma anche agli atei: per i bambini "fare il presepe", aiutati dagli adulti, è il modo più semplice per imparare a far nascere Gesù in sé e per gli adulti deve rappresentare: “l'immagine, il simbolo, l'archetipo della nascita della coscienza spirituale nella nostra anima, nella nostra coscienza umana.”. Buon natale a tutti!
 
Enzo Claps
fonte LA NUOVA DEL SUD
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