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05/10/2009
DA GALILEO AD HUBBLE
conferenza organizzata dall’Associazione Lucana Astrofili (A.L.A.) nell’ambito delle manifestazioni per la celebrazione dell’anno internazionale dell’astronomia
 
AVIGLIANO - Si è tenuta lo scorso 3 ottobre nella Sala Consiliare del Comune di Avigliano, la conferenza “Da Galileo ad Hubble” organizzata dall’Associazione Lucana Astrofili (A.L.A.) nell’ambito delle manifestazioni per la celebrazione dell’anno internazionale dell’astronomia.Tanti gli appassionati di astronomia presenti in sala, molti dei quali provenienti dai comuni limitrofi.Dopo i saluti di Donato Claps, assessore al Comune di Avigliano, che ha ribadito l’importanza culturale di iniziative come questa, ha introdotto i lavori il vicepresidente dell’associazione, Vito Rosa, il quale ha ricordato la figura del primo scienziato dell’era moderna, Galileo Galilei, i risultati delle sue prime osservazioni, l’importanza che le sue pubblicazioni hanno avuto nell’evoluzione del pensiero scientifico e il suo travagliato percorso che lo condusse all’abiura impostagli dal Tribunale dell’Inquisizione. Giuseppe Bianco, con un passato da astrofilo, oggi astronomo presso il Centro di Geodesia spaziale di Matera, nella sua relazione, dopo aver brevemente esposto la storia dell’astronomia da Pitagora al 1600, ha illustrato, in maniera brillante e rigorosa, il cammino percorso dagli scienziati nei quattrocento anni che ci separano dalle prime osservazioni del cielo effettuate con strumenti ottici da Galileo.L’esperto, ha toccato molti temi legati tra loro dal filo rosso della instancabile ricerca di tanti scienziati che, partendo da scoperte di altri studiosi, hanno formulato nuove e più avanzate teorie. Dopo Galileo, infatti, toccò a Newton elaborare la teoria della gravità, a Keplero formulare le leggi che governano il movimento della Terra intorno al Sole, e così via fino a Einstein che formulò l’importantissima teoria della relatività e a Hubble che pose le basi della cosmologia moderna (non a caso il telescopio spaziale che ha svelato tanti aspetti sconosciuti del cielo profondo attraverso le sue stupende foto, porta il suo nome).L’astronomo ha utilizzato un linguaggio da divulgatore avveduto e appassionato, tenendo alti l’interesse e l’attenzione dei presenti che hanno rivolto al relatore numerose e pertinenti domande.Ad intrattenere il pubblico c’è stato anche un intermezzo “leggero”: la lettura di una poesia in vernacolo - legata al tema in discussione - da parte del presentatore, Donato Imbrenda. Il prossimo appuntamento per gli appassionati di astronomia riguarderà le ricerche in atto sui pianeti al di fuori del sistema solare, argomento della tesi di laurea di un giovane astrofilo, socio dell’A.L.A.
 
Valeria Giordano
fonte LA NUOVA DEL SUD
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