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POSSIDENTE CHIAMA E IL SINDACO NON RISPONDE
 
 
È da tempo che il comitato cittadino Possidente per Avigliano 2020 ed i rappresentanti dei genitori, riunitisi intorno ad un tavolo per discutere circa l’improvvisa chiusura del plesso scolastico di Possidente, cercano invano di mettersi in contatto con l’amministrazione comunale di Avigliano.

La notizia della chiusura improcrastinabile dell’edificio che ospitava la scuola elementare di Possidente per rischio sismico è stata data durante un’assemblea pubblica nel gennaio 2019. Immediatamente si è proceduto al trasferimento degli alunni nel plesso di Lagopesole per molti aspetti inadeguato ad ospitare un aumento di popolazione scolastica. Sono seguite brevi e fugaci interlocuzioni con il sindaco che non manca mai di ripetere che si sta procedendo e che non bisogna preoccuparsi. La scuola di Possidente, in effetti, risultava già prima delle verifiche sismiche che ne hanno determinato la chiusura, destinataria di un finanziamento regionale che, seppur cospicuo (500.000 euro), pare non bastevole per un intervento di demolizione e ricostruzione, soluzione fortemente voluta dalla popolazione che ben ricorda che l’edificio è già stato oggetto di adeguamento sismico in un passato recente. Sulla struttura si è intervenuti nel 2009 con il rifacimento del tetto che, ad oggi, potrebbe essere fra le cause dell’abbassamento della soglia che per legge garantisce la tenuta della struttura sotto sollecitazione sismica. Ciò che desta perplessità è la volontà espressa pubblicamente dall’amministrazione di procede ad un adeguamento di una struttura vetusta e più volte sottoposta ad interventi di adeguamento sismico.

Il Sindaco, convocato ufficialmente con una richiesta protocollata in data 3 settembre 2019 dai rappresentanti dei genitori e del comitato, da qualche tempo però si sottrae, non si capisce bene perché, al confronto con i cittadini che, nonostante le promesse di inizio lavori nel settembre 2019, non vedono muovere foglia. Si ricorda, inoltre che durante gli ultimi incontri si erano avanzate anche richieste relative all’allestimento di una fermata coperta, una misera pensilina, per gli alunni che aspettano l’autobus sotto sole, vento e acqua in un punto di raccolta non presidiato da vigili.

La comunità comprende l’emergenza che ha colto di sorpresa l’amministrazione che ha dovuto prendere provvedimenti di chiusura immediata del plesso e trasferimento di 5 classi in altra sede ma non comprende come a distanza di mesi si continui a gestire come emergenza ciò che ormai non lo è più e, soprattutto, vorrebbe nuove dal palazzo comunale. A che punto è il progetto per la nuova scuola? Cosa prevede? Ha tenuto conto della proposta fatta dal comitato di ricostruzione totale tramite progettazione per lotti funzionali? La scuola che ospita oggi i nostri figli può definirsi sicura? Si prevede una riorganizzazione più efficiente del trasporto scolastico affinché i tempi di percorrenza siano adeguati alla normativa vigente?

Questi alcuni degli interrogativi che i cittadini avrebbero rivolto al sindaco e all’assessore al ramo se solo si fossero degnati di presentarsi al confronto civile con la comunità. D’altra parte benché gli amministratori non abbiano vincolo di mandato, quali rappresentanti dell’intera comunità aviglianese non dovrebbero mai sottrarsi al dialogo.

 
inviato il 23/10/2019
da Il Comitato "Possidente per Avigliano 2020"
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