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13/02/2016
ID: 1220
MENTRE I LUCANI RESTANO POVERI, PITTELLA GIOCA CON I NUMERI E CON I SOLDI PUBBLICI
inviato da Gianni Rosa
per Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
 

TESTO COMUNICATO NON FORMATTATO

Mentre i Lucani restano poveri, Pittella gioca con i numeri e con i soldi pubblici Montanelli diceva che la sinistra ama talmente i poveri che ogni volta che va al governo li aumenta. E i dati preoccupanti diffusi dalla Caritas di Melfi-Rapolla-Venosa lo conferma. Ma questi dati, molto spesso mistificati da chi vuole trarre solo benefici elettorali, non sono presi da imput per risolvere il problema povertà. L’incremento delle persone che ricorrono agli aiuti messi in campo dalla Caritas deve spingere la classe politica a prendere finalmente coscienza che il sistema assistenziale alimentato in questi anni ha fallito. Ovviamente, siamo consapevoli che la classe politica che ci governa non ha la benchè minima idea del problema se, qualche tempo fa il Presidente della Regione ha orgogliosamente affermato di aver ridotto “il tasso di povertà … dal 50 al 37 per cento nel solo 2015”. Questa dichiarazione ci dà il portato di quanto chi dovrebbe porre rimedio ai problemi della Basilicata non conosce neanche i termini di questi problemi. In pratica Pittella ha dapprima paragonato la Basilicata a paesi da Terzo mondo, quale l’Uganda (50%), e poi ha dichiarato di averci fatto arrivare, in meno di due anni ad avere lo stesso livello del Benin (37%). Insomma Pittella ha praticamente ammesso di non aver neanche letto gli ultimi dati dell’ISTAT. Per lui, un Lucano su due era povero nel 2013. Cosa che non è mai accaduta nella storia della Basilicata. Insomma, mentre le organizzazioni che si occupano di aiutare, anche psicologicamente, i Lucani poveri lanciano l’allarme, c’è chi pensa, mentendo, di acquisire consenso sparando numeri a caso. Vero è che dal quadro che ha presentato la Caritas emergono due questioni serie: il numero di italiani che fanno richiesta di aiuti è superiore a quello degli stranieri e aumentano i pensionati e i lavoratori precari. È ovvio che a questo punto, se si volesse veramente cercare di risolvere il problema, bisognerebbe interrogarsi se l’assistenzialismo, effettuato tramite i Copes e che oggi si vuole rinnovare con il reddito di cittadinanza, sia la soluzione. Noi riteniamo di no, proprio alla luce del quadro che emerge dagli ultimi dati: questi redditi aumentano il precariato, che non risolve il problema povertà. Ne è dimostrazione che, tra il 2013 e il 2014, la povertà relativa è aumentata dal 24,3% al 25,5% (e questi sono dati ISTAT). Inoltre non concorrono al reddito ai fini pensionistici. Insomma, l’assistenzialismo aumenta il precariato e diminuisce le pensioni. Da qui a vent’anni avremmo solo pensioni minime. È ovvio che, fintanto che saremo governati da persone che non conoscono i reali problemi della Basilicata, nulla potrà risollevare la nostra Terra dalla condizione in cui ci hanno fatto sprofondare quarant’anni di centrosinistra. Potenza, 12 febbraio 2016 Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale
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