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29/10/2015
ID: 1160
QUESTIONE CSS DI SENISE: IL TAR RIGETTA IL RICORSO E NOI ASPETTIAMO ANCORA UNA RISPOSTA. GLI UFFICI REGIONALI BOICOTTANO LA TRASPARENZA?
inviato da Gianni Rosa
per Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
 

TESTO COMUNICATO NON FORMATTATO

Questione CSS di Senise: il TAR rigetta il ricorso e noi aspettiamo ancora una risposta. Gli Uffici regionali boicottano la trasparenza? Il TAR dichiara inammissibile il ricorso presentato dalla Nep Italy. Non è la vittoria della guerra: sostanzialmente la società ha ‘sbagliato’ Giudice e potrà ripresentare il ricorso al Tribunale ordinario. Sulla faccenda siamo già intervenuti più volte, essendo stati vicini alla battaglia dei cittadini di Senise da subito. Avevamo denunciato il tentativo dell’amministrazione comunale e degli stessi uffici regionali di tenere nascosti i fascicoli, barricandosi dietro uno ‘pseudo segreto industriale’. Oggi dobbiamo riscontrare il medesimo tentativo nei nostri controlli. A settembre, per la precisione il giorno 16 abbiamo presentato una richiesta di copia del “ricorso al TAR da parte della società Nep Italy s.r.l. avverso la delibera della Giunta regionale n. 723/2015 e copia dell’intera documentazione relativa alla costituzione della Regione Basilicata”. Il regolamento del Consiglio regionale prevede che le richieste de documenti in possesso della Regione debbano essere evase non oltre tre giorni la presentazione della domanda, termine che gli Uffici regionali si guardano bene dal rispettare, ma sicuramente sarà colpa nostra. In data 23 settembre, quindi, ci risponde l’Ufficio legale e del contenzioso – Avvocatura Regionale – che ci nega l’accesso sulla base di un presunto ‘segreto professionale’ per la tutela della strategia processuale della parte. A questo punto ci chiediamo: siamo sicuri che questo Ufficio sappia che noi siamo ‘la parte’? È come se l’avvocato negasse l’accesso agli atti al proprio cliente per difenderlo meglio. Ad ogni buon conto, il 29 settembre, abbiamo interessato la Presidenza del Consiglio, in base alla norma del Regolamento consiliare (art. 4 comma 4) che prevede, in caso di ritardi o obiezioni degli Uffici, una diffida ad adempiere, facendo le nostre considerazioni di diritto ma soprattutto di buon senso. E siamo rimasti in attesa. Abbiamo aspettato. E aspettato. Alla fine siamo andati a chiedere conto agli Uffici della Presidenza del Consiglio regionale, che avrebbe dovuto diffidare l’Ufficio legale “con sollecitudine e comunque non oltre tre giorni dalla richiesta”. E cosa ci rispondono? “Non abbiamo ricevuto nulla”. Eppure, la lettera è stata regolarmente protocollata. A questo punto, ancor più insistentemente, ci sorge il dubbio: ma perché c’è così tanto mistero su questa vicenda? Prima il boicottaggio nei confronti dei cittadini e poi nei confronti di un rappresentante istituzionale? Il 22 ottobre il TAR ha chiuso il procedimento e noi siamo ancora qui ad aspettare. Le fantomatiche esigenze di ‘strategia processuale’, che noi comunque respingiamo in toto, sono cessate. Non tollereremo oltre l’ostruzionismo degli Uffici né della politica. Noi siamo per la trasparenza come valore guida dell’attività della pubblica amministrazione. Del resto se si opera bene non c’è nulla da nascondere. Purtroppo gli atteggiamenti dell’Ufficio legale regionale e di quello di Presidenza insinuano in noi il dubbio. Aspettiamo smentite. Potenza, 28 Ottobre 2015 Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale
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