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21/05/2015
ID: 1001
IL REDDITO DI CITTADINANZA DEL M5S PER DARE DIGNITÀ A 10 MILIONI DI ITALIANI
inviato da Claudio Summa
per Lista Movimento 5 Stelle Avigliano
 

TESTO COMUNICATO NON FORMATTATO

Dopo la marcia Perugia-Assisi organizzata dal M5s il 9 maggio scorso, la proposta di legge pentastellata sul reddito di cittadinanza prosegue il proprio iter parlamentare, ma la maggioranza dei partiti che sostengono il governo Renzi e anche la Lega, continuano a dimostrare una totale mancanza di interesse per un provvedimento che serve a dare dignità e una prospettiva a circa dieci milioni di italiani. Secondo molti esperti e associazioni come Libera, Bin Italia, Rete della Conoscenza, European Anti Poverty Network, Acta, i più grandi problemi del nostro Paese, corruzione, mafia, povertà, voto di scambio, disoccupazione, clientelismo, potrebbero essere affrontati con una legge come il reddito di cittadinanza e con una seria formazione professionale che consentirebbe un accesso libero e senza condizionamenti nel mondo del lavoro. Se si considera che Renzi ha trovato in fretta e furia e senza particolari problemi 10 miliardi di euro solo per vincere le elezioni attraverso lo slogan degli 80 euro da mettere in busta paga a chi già lavorava, non sarebbe assolutamente difficile trovare 17 miliardi di euro (il 2% della spesa pubblica italiana). Una misura questa che in parte verrebbe recuperata dallo Stato attraverso il fisco in quanto rimetterebbe in moto i consumi interni e le possibilità di ripresa produttiva delle piccole e medie imprese italiane. Chi ne usufruirà dovrà seguire un percorso di formazione e reinserimento nel mondo del lavoro e dovrà svolgere almeno una volta a settimana attività di volontariato al servizio della collettività. I 17 miliardi verrebbero recuperati intervenendo sulle seguenti voci: intanto l’aumento della tassazione sul gioco d’azzardo (600 milioni); poi l’aumento delle tasse alle grandi imprese del petrolio e del gas (1,2 miliardi); la riduzione dei costi della pubblica amministrazione e dei costi della politica (1,1 miliardi); il risparmio spese per acquisto di beni e servizi e forniture di prodotti (4,5 miliardi)”. I 5 stelle propongono di recuperare altri fondi dalle imposte sulle grandi ricchezze (da 2 a 4 miliardi); dal taglio alle pensioni d’oro e dal divieto di pensioni cumulative (740 milioni); dai tagli all’editoria (60 milioni); dal taglio alle spese militari (3,5 miliardi). Infine 8 per mille: 600 milioni; quota 2 per mille: 45 milioni e riduzione sgravi fiscali per banche e assicurazioni: 580 milioni.
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